Covid19, Governo pronto a varare prestiti delle banche alle imprese con garanzie fino al 100%

Oggi il governo sarà chiamato ad approvare un decreto con garanzie fino al 100% per i prestiti delle banche alle imprese. Garanzie pubbliche ai prestiti delle banche alle imprese, nel dettaglio, con coperture leggermente differenti a seconda degli importi.

I prestiti erogati fino a 25mila euro dovrebbero ottenere una garanzia automatica (cioè senza istruttoria) pari al 100%; anche per i prestiti fino a 800mila euro (per aziende con fatturato fino a 50 mln o 400 dipendenti) la garanzia dovrebbe arrivare al 100% mentre per quelli di importo superiore la garanzia sarebbe del 90% ma l’erogazione subordinata a un’istruttoria. La durata dei prestiti dovrebbe essere di sei anni.

La possibilità di ottenere una garanzia pubblica (90% o 100%) annullerebbe ogni assorbimento patrimoniale, le banche potrebbero quindi prestare senza alcun limite visto che il rischio di credito verrebbe trasferito allo Stato (come già succede nel caso delle GACS sugli NPL). Si tratterebbe di un intervento senza precedenti per entità e profondità nel nostro sistema economico e cambierebbe in modo radicale il ruolo delle banche nel sistema.

Resta da capire se la garanzia verrebbe applicata ai nuovi prestiti o anche ai prestiti esistenti: in base ai nostri calcoli, il c40% dei prestiti alle imprese ha un importo inferiore ad 800mila euro e potrebbe quindi beneficiare della garanzia sul 100% dell’erogato. Nei confronti di queste controparti le banche potrebbero anche applicare un tasso pari a zero (e comunque non superiore allo 0.5%) visto che verrebbe meno la necessità di remunerare il rischio di credito: le banche continuerebbero però a beneficiare del payback sul TLTRO3 (70bps) e al mantenimento della relazione, che di per sé continuerebbe a generare un ulteriore flusso commissionale.

Inoltre resta da capire l’entità dell’impatto sui conti pubblici, visto che la garanzia potrebbe in teoria coprire fra i 400 mld (entità dei nuovi prestiti alle imprese) e i 700 mld (stock impieghi a imprese) e costare, in base ai nostri calcoli, fra i 19 e i 38 mld ipotizzando una default rate annuo del 3% nei prossimi due anni (vs 1% del 2019).

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