Affitti, contraccolpi Coronavirus ancora non visibili: canoni +2,6% nel I trimestre

In crescita il prezzo dei canoni di locazione delle abitazioni nel primo trimestre in Italia, a una media di 9,8 euro al metro quadro. Le richieste di incremento dei canoni da parte dei proprietari hanno segnato un più 2,6% rispetto a dicembre 2019 (dati prima del Coronavirus), +6,5% in termini annuali.

Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “quella che il report restituisce è l’istantanea di una situazione ancora normale, con effetti del coronavirus ancora poco visibili sui prezzi delle locazioni. Allo stato attuale per l’emergenza causata da virus è impossibile affittare una casa, non è possibile visitarla, consegnare le chiavi o spostarsi. Il mercato è fermo e non ci saranno operazioni nelle prossime settimane. Quanto ai prezzi, non vi è dubbio che d’ora in avanti saranno oggetto di negoziazione al ribasso tra proprietari e inquilini. Pertanto, non escludiamo che i prezzi diminuiranno drasticamente. Tuttavia con il prevedibile aumento della domanda di affitto, probabilmente non ci vorrà molto per ritrovare gli attuali livelli dei prezzi, se l’emergenza non si protrarrà troppo a lungo”.

Regioni
Il trimestre si è concluso all’insegna dei rialzi per 13 regioni su 20 monitorate, con gli incrementi maggiori in Emilia-Romagna (5,9%), Toscana (5%) e Lombardia (3,5%). Dal lato opposto vediamo indici in forte ribasso in Basilicata (-5,4%), Valle d’Aosta (-4,2%) e Puglia (-2,6%).

La Lombardia (14 euro/m²) rimane la regione più cara per gli
inquilini, seguita da Lazio e Toscana entrambe con una richiesta di 11,6 euro mensili. I valori più bassi della penisola si trovano in Calabria (5,5 euro/m²), ultima nel ranking dei prezzi davanti a Molise (5,6 euro/m²) e Sicilia (6 euro/m²).

Province
La maggior parte delle aree provinciali monitorate presentano un andamento positivo nei primi mesi dell’anno, con balzi più pronunciati (a doppia cifra) in cinque aree: Rimini (29,6%), Lucca (17,2%), Grosseto (16,3%), Verbano-Cusio-Ossola (13%) e Livorno (10,1%).

Delle 40 macroaree che chiudono in saldo negativo, Sondrio (-13,5) e Bolzano (-10,9%) segnano i maggiori indici di ribasso davanti a Taranto e Agrigento, entrambe con un -9,7%.

Milano (18,1 euro/m²) continua a guidare il ranking provinciale dei prezzi, a seguire troviamo le province romagnole di Ravenna (16,3 euro/m²) e Rimini (14,2 euro/m²). Dal lato opposto della graduatoria la più economica è Enna con 4,2 euro/m², davanti a Caltanissetta (4,4 euro/m2) e Benevento (4,6 euro/m2).

Città
L’Ufficio studi di idealista ha evidenziato incrementi delle richieste dei canoni di locazione in 59 comuni capoluogo sui 103 rilevati negli ultimi tre mesi.

I mercati minori risultano i più volatili, con Avellino (12,3%), Chieti (12,1%) e Prato (8,3%) a segnare i maggiori aumenti, mentre all’opposto i cali maggiori spettano ad Aosta e Agrigento, entrambi giù al ritmo dell’8,9%, seguiti da Verbania a ribasso del 7,8%.

I grandi mercati segnano un andamento rialzista, come dimostrano i dati di Bologna (5,8%), Palermo (2,5%), Torino (2,3%), Milano e Roma segnano un aumento del 2,1% nel primo trimestre, seguite da Napoli con un più 1,8%. Tutti i mercati citati hanno evidenziato una frenata a marzo, una convergenza che fa pensare a un primo effetto del Coronavirus,

Con una media di 20 euro/m² mensili Milano è sempre più cara per gli affittuari seguita da Firenze (15,9 euro/m²), Venezia (15,6 euro/m²) e Bologna, che ha raggiunto i 14,1 euro mensili in virtù della costante crescita dei canoni registrata negli ultimi anni. Dal lato opposto della tavola ranking Agrigento (4,1 euro/m²), Caltanissetta (3,9 euro/m²) e Vibo Valentia (3,7 euro/m²) sono le città più economiche per chi sceglie l’affitto.

L’indice dei valori immobiliari di idealista
A partire dal rapporto relativo al primo trimestre del 2019, abbiamo aggiornato la metodologia per l’elaborazione del nostro indice dei prezzi. Dopo l’integrazione di idealista/data, un’apposita divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, è state introdotta una nuova metodologia di calcolo che rende la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 sono stati ricalcolati con la nuova metodologia.

Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, aggiorniamo la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, calcoliamo il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia con quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari.

Ora includiamo la tipologia di case unifamiliari (viletta o chalet) e scartiamo immobili di qualsiasi tipo che sono stati nel nostro database per molto tempo senza ottenere interazioni utente. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

Il report completo è consultabile qui.

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