La Bce non toccherà i tassi. Occhi puntati su Grecia ed exit strategy

Oggi è il giorno della Bce, ma non ci saranno sorprese. I tassi di interesse rimarranno ancora fermi all’1%. “Credo che nel 2010 i tassi di interesse e la pressione dell’inflazione inerziale rimarranno bassi e la Banca Centrale Europea comincerà ad allentare la politica straordinaria di stimoli, a cui ha fatto ricorso per sostenere il sistema finanziario” spiega Richard Woolnough, gestore del fondo M&G Optimal Income. 

“Le Banche centrali e i governi sono riusciti a evitare gli scenari di depressione economica temuti all’inizio del 2009, tuttavia la strada per la normalità è ancora lunga e mi aspetto che la politica monetaria rimanga molto accomodante ancora per un certo tempo” commenta ancora Woolnough. “La ripresa rimane fragile e la combinazione di un ampio gap produttivo e bassa inflazione suggerisce che i tassi di interesse rimarranno bassi. La BCE vorrà essere sicura che la ripresa abbia solide basi prima di rialzare il tasso di rifinanziamento. Penso che questo non avverrà prima del 2011, contrariamente alle attese del mercato per un rialzo dei tassi nel 2010.”

E, in effetti, è la successiva conferenza stampa di Jean Claude Trichet a catturare maggiormente l’attenzione degli operatori. Trichet dovrebbe dare oggi maggiori indicazioni sullo stato dell’economia e sulle eventuali misure di exit strategy, che chiarirà se e come si tornerà verso condizioni meno espansive di politica monetario. Naturalmente ci si aspetta un intervento dell’istituto centrale anche sul tema Grecia.

Da rilevare infine che, secondo la Bce, nel breve termine l’inflazione in Europa dovrebbe registrare un incremento, principalmente a seguito del rialzo dei prezzi energetici e alimentari. 

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