Obbligazioni di Stato e corporate, opportunità sul mercato primario

A cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management

La reazione in termini di politiche monetarie e fiscali non si è fatta attendere. Resta da vedere la risposta al virus, ossia dimostrare che le rigorose misure di contenimento stanno contribuendo a rallentarne la diffusione e che le economie sono in grado di riaprire i battenti senza che riprenda il contagio. La Cina può fungere da apripista per il resto del mondo, benché sia possibile che le economie occidentali basate sui servizi incontrino maggiori difficoltà della Cina, che ha un’industria a vocazione manifatturiera. Per comprendere la durata e la severità dell’imminente recessione, monitoriamo gli indicatori che segnalano le problematiche a lungo termine delle economie, tra cui la perdita di posti di lavoro e i fallimenti delle aziende. Finora, questi indicatori non promettono nulla di buono: negli Stati Uniti le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 3,28 milioni nella settimana terminata il 21 marzo, superando abbondantemente il picco settimanale di 665mila unità, raggiunto durante la crisi finanziaria. Questi dati economici spingono gli osservatori a rivedere le proprie stime sulla probabile gravità della recessione: al momento si prevede che il Pil reale nel secondo trimestre cali del 10% o più in molti Mercati Sviluppati.

Valutazioni quantitative

Grazie ai due importanti pilastri di sostegno posti in essere, il pacchetto di misure fiscali statunitensi e la decisione della Federal Reserve di acquistare obbligazioni societarie, il migliorato clima di fiducia ha determinato una performance vigorosa dei mercati finanziari sul finire di questo trimestre. Dopo essere aumentati di oltre 500 punti base, raggiungendo quota 1094 il 23 marzo, gli spread dei titoli High Yield su scala globale si sono ristretti di quasi 200 punti base, con un rendimento complessivo del 7% nella settimana terminata il 31 marzo. Un recupero significativo ha investito anche il mercato delle obbligazioni societarie statunitensi Investment Grade che hanno reso l’8% dal picco da inizio anno di 373 punti base toccato dagli spread il 23 marzo. Quel che conta è che la fase “facile” della ripresa si sia verificata e non prevediamo che i differenziali continueranno a restringersi in maniera lineare in assenza di un catalizzatore fondamentale (tutti i dati sono aggiornati al 31 marzo 2020).

Fattori tecnici

Le misure di politica monetaria e fiscale stanno avendo forti ripercussioni sul quadro tecnico dei mercati obbligazionari. I programmi di acquisto delle banche centrali hanno creato una domanda senza precedenti di titoli di Stato e obbligazioni societarie di alta qualità che viene soddisfatta da un’offerta straordinaria. Nel segmento dei titoli di Stato le nuove emissioni sono utilizzate per finanziare i crescenti disavanzi fiscali dei Paesi, mentre le imprese che hanno solitamente utilizzato la carta commerciale per finanziarsi nel breve termine si stanno rivolgendo in misura crescente al mercato obbligazionario per effettuare raccolta più a lungo termine. Di conseguenza, marzo è stato un mese record per le nuove emissioni nel mercato statunitense di obbligazioni societarie Investment Grade, dove l’offerta lorda è stata complessivamente di 260 miliardi di dollari. Tale dinamica offre agli investitori obbligazionari l’occasione di investire nel mercato primario e trarre vantaggio dagli sconti sulle nuove emissioni che, in taluni casi, sono stati dell’ordine di 50-100 punti base nel mercato corporate statunitense e di oltre 10 punti base nel segmento dei titoli di Stato.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Continuiamo a prediligere gli attivi per i quali c’è una domanda vigorosa da parte delle banche centrali, compresi i titoli di Stato e le obbligazioni societarie di alta qualità. Siamo convinti che il mercato primario, che è stato particolarmente attivo, sia uno strumento efficiente per accedere a questi titoli, in quanto le nuove emissioni presentano quotazioni interessanti. Tuttavia, la selettività resta un fattore cruciale poiché sarà importante individuare gli emittenti che potrebbero subire una crisi di solvibilità sulla scia della recessione economica. Prima di tornare a operare a pieno ritmo nel mercato del rischio, è necessario avere conferma che le economie sono in grado di ripristinare i normali livelli di attività, un traguardo che pare ancora lontano.

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