JP Morgan utili quadruplicati. Segnali di cautela

Virano in territorio negativo i listini europei, dopo l’annuncio dei risultati trimestrali dell’americana JP Morgan. Il FTSE Mib, dopo una mattinata in positivo, scende sotto la pari intorno alle 13 in concomitanza con l’uscita della trimestrale della banca statunitense. Anche Wall Street apre debole, contrastata fra la buona trimestrale di Intel uscita ieri sera a mercati chiusi e quella in chiaroscuro di JP Morgan.

Alle 13 dunque, prima dell’apertura dei mercati USA, JP Morgan ha pubblicato i dati finanziari sul quarto trimestre 2009. La banca statunitense è il primo grande istituto bancario a pubblicare la propria trimestrale, a cui poi seguiranno nella prossima settimana quelle di Citigroup, Bank of America Merril Lynch e Goldman Sachs.

La banca newyorkese ha fatto registrare dei risultati contrastanti, il che ha spinto gli operatori di mercato a reagire in maniera negativa e il titolo a cedere circa il 2% in fase di pre-apertura.
L’utile netto del quarto trimestre 2009 è stato pari a 3,28 miliardi di dollari, cioè un eps di 74 centesimi. Nello stesso periodo del 2008 l’utile registrato era stato di 702 milioni di dollari e l’utile per azione pari a soli 6 centesimi. Il risultato ha superato anche il consensus degli analisti Reuters che prevedevano un earning per share di 0,61. A contribuire al buon andamento degli utili ha contribuito in buona parte la divisione di Investment Banking.

L’altro lato della medaglia mostra però il dato dei ricavi molto al di sotto delle attese degli analisti. Infatti JP Morgan ha fatto segnare ricavi per 25,2 miliardi di dollari, contro i 26,8 miliardi attesi nel consensus. La pressione dei costi creditizi rimane elevata: infatti la riserva per perdite su prestiti è stata rimpinguata con ulteriori 1,9 miliardi di dollari portandola a 32,5 miliardi complessivi.

Nonostante i dati non siano del tutto catastrofici, gli operatori di mercato hanno reagito in maniera negativa spingendo il titolo sotto la pari. Questo ha fatto crescere la preoccupazione sull’intero settore bancario americano in vista della prossima settimana, che sarà molto fitta di dati trimestrali. Anche gli istituti bancari europei hanno risentito dell’eco proveniente da oltreoceano, e la maggior parte di essi soffre nei principali listini. In Italia sono soprattutto Unicredit e Intesa a pagarne le conseguenze.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche Börse (XETRA) 85,87 EUR -1,05%
American Express NYSE 42,68 USD 1,26%
Axa EURONEXT 17,02 EUR 0,92%
Azimut BORSA ITALIANA 9,23 EUR 0,27%
Banca Generali BORSA ITALIANA 8,53 EUR 1,97%
Bank of NY Mellon NYSE 29,25 USD -0,14%
Barclays LSE 318,65 GBp 1,58%
BlackRock NYSE 237,90 USD -0,63%
BNP EURONEXT 58,66 EUR 1,05%
BPM BORSA ITALIANA 5,45 EUR 1,49%
Citigroup Inc NYSE 3,51 USD 0,29%
Credit Agricole EURONEXT 12,90 EUR 1,10%
Credit Suisse Group SWISS MARKET EXCHANGE 54,25 CHF 0,28%
Deutsche Bank Deutsche Börse (XETRA) 50,36 EUR 0,04%
Dexia EURONEXT 4,87 EUR 0,74%
Fortis EURONEXT 2,77 EUR 0,29%
FT Inv. NYSE 111,05 USD -0,51%
Goldman Sachs NYSE 168,53 USD -0,32%
Henderson LSE 130,70 GBp 1,24%
HSBC Investments LSE 714,60 GBp -0,43%
ING EURONEXT 7,57 EUR 0,79%
IntesaSanpaolo BORSA ITALIANA 3,20 EUR 0,71%
Invesco NYSE 23,00 USD -1,63%
Janus Capital Group NYSE 14,67 USD 0,27%
Jp Morgan NYSE 44,69 USD 0,99%
Gam Holdings SWISS MARKET EXCHANGE 13,55 CHF 0,97%
Legg Mason NYSE 30,50 USD -1,39%
Man Group LSE 314,40 GBp 0,77%
Mediobanca BORSA ITALIANA 8,64 EUR 0,17%
Mediolanum BORSA ITALIANA 4,53 EUR 1,23%
Morgan Stanley NYSE 31,20 USD -0,19%
Montepaschi Siena BORSA ITALIANA 1,29 EUR -1,00%
Natixis EURONEXT 3,71 EUR -0,51%
Nordea bank OMXNORDICEXCHANGE 75,60 SEK 0,60%
Raiffeisen wienerborse 42,26 EUR 0,88%
Schroders LSE 1360,00 GBp 1,49%
Skandia (Old Mutual) LSE 112,50 GBp 2,27%
State Street NYSE 43,79 USD -1,84%
Ubs SWISS MARKET EXCHANGE 16,54 CHF 0,24%
Unicredit BORSA ITALIANA 2,30 EUR 0,88%

Dati di chiusura del 14 gennaio 2010, fonte Bluerating.com;

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