Prese di profitto su Autogrill, si può provare ad approfittarne

Autogrill ancora in affanno a Piazza Affari e difficilmente potrebbe essere diversamente, viste le prospettive, al momento nerissime, del trasporto aereo mondiale. Eppure dagli Stati Uniti arriva la conferma della volontà dell’amministrazione Trump di salvare le compagnie aeree nazionali, col Tesoro che offrirà prestiti entrando anche nel capitale di aziende come American Airlines, cui dovrebbero andare 5,8 miliardi di dollari, o Southwest Airlines, che dovrebbe ricevere 3,2 miliardi di dollari di aiuti.

Risorse che arrivano dal fondo speciale da 25 miliardi di dollari varato il mese scorso e che idealmente aprono la strada a misure analoghe per aiuti di stato alle maggiori compagnie mondiali, da Lufthansa (che sta negoziando prestiti per miliardi di euro con la KfW, la Cassa depositi e prestiti tedesca) ad Alitalia (per la quale è ormai tramontata la speranza di una vendita, anche a pezzi, a qualche operatore privato).

Per Autogrill questo significa una maggiore garanzia di tenuta del settore aeroportuale, che costituisce con quello autostradale e quello ferroviario il mercato di sbocco delle attività del gruppo (ed è particolarmente importante negli Stati Uniti, dove il gruppo opera attraverso la controllata HmsHost). Per capire come stanno andando le cose occorrerà pazientare sino al 21 maggio, quando oltre all’assemblea per approvare il bilancio 2019 è in programma la diffusione dei dati aggiornati relativi all’andamento dei ricavi consolidati nei primi 4 mesi del 2020, ma è chiaro che i dati saranno fortemente negativi.

Lo scorso 9 aprile la società aveva infatti già segnalato come, al 29 marzo, l’impatto negativo della pandemia stimato sui ricavi fosse di circa 190 milioni di euro (con un calo del 90% dei ricavi in Nord America, peraltro a fronte di un calo di pari dimensioni del costo del lavoro diretto). Il gruppo sta già negoziando, aveva fatto sapere la nota di Autogrill, la revisione dei Mag (importi minimi annui garantiti) al fine di ottenere la variabilizzazione dei canoni d’affitto, avendo inoltre sospeso “tutte le altre spese non strettamente necessarie”, così da preservare la liquidità (a fine marzo il gruppo disponeva di 600 milioni di euro di cassa).

Il giudizio degli analisti su Autogrill

Approfittando del calo delle quotazioni (i titoli, oggi in calo del 3% a meno di 3,65 euro l’uno, sono di un 45% abbondante al di sotto dei livelli di 12 mesi fa) Autogrill ha anche proseguito nell’acquisto di azioni arrivando ad oggi a detenere oltre 3,18 milioni di azioni proprie (poco più dell’1,25% del capitale sociale). Visti i livelli attuali, ma anche i segnali di recupero mostrati la scorsa settimana, col titolo in ripresa di oltre il 12,5% nelle scorse 5 sedute di borsa, gli analisti tecnici suggeriscono di tornare ad acquistare Autogrill specie in giornate di debolezza come l’attuale.

L’importante è che il titolo si mantenga sopra i 4,25-4,275 euro per azione, livello da considerare stop loss di una strategia rialzista che può avere come primo obiettivo i 5-5,05 euro per azione. Prima di arrivare su tali livelli Autogrill, che resta relativamente distante dai supporti individuati appena sopra i livelli di stop loss, sui 4,29-4,33 euro per azione, dovrà dimostrare di riuscire a superare le resistenze a 4,80-4,90 euro e poi e poi sui 5-5,05 euro.

Se il titolo dovesse superare il primo obiettivo, il movimento rialzista potrebbe poi proseguire sino ai 5,30 e poi ai 5,45 euro per azione. La frenata dei volumi di ieri e il mantenersi dello stocastico nell’area superiore della banda d’oscillazione portano a non escludere un temporaneo ritracciamento di Autogrill, di cui appunto potrebbero approfittare gli investitori maggiormente avvezzi al rischio. L’eventuale chiusura sopra la media mobile veloce, che al momento si mantiene sopra la media mobile lenta, fornirebbe un’ulteriore conferma del tono positivo di fondo.

Autogrill a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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