Cnh Industrial, c’è vita dopo i picchi della pandemia?

Cnh Industrial, ovvero: c’è vita (per un titolo industriale) dopo i picchi della pandemia di coronavirus nei vari paesi? La risposta sembrerebbe affermativa visto che dopo che sia in Italia sia nel resto d’Europa e ora anche in America si è iniziato a ipotizzare un riavvio delle attività bloccate nelle scorse settimane, il titolo, reduce da una caduta del 9% nelle precedenti 5 sedute (-46% negli ultimi tre mesi) stamane apre in deciso recupero a +4,5% circa, risalendo sopra i 5,57 euro per azione con 600mila pezzi subito passati di mano (nelle ultime sedute i volumi hanno oscillato tra 3,5 e 5,5 milioni di pezzi al giorno).

In Italia l’industria automobilistica dovrebbe essere la prima a ripartire già il 27 aprile, mentre negli Usa ieri Trump ha twittato che è possibile una riapertura di almeno 19 stati non particolarmente colpiti dalla pandemia, pur aggiungendo che la decisione finale spetterà ai singoli governatori e non indicando un calendario preciso per le riaperture né in termini di date né di attività. La sensazione è che comunque, anche se il virus è tutt’altro che debellato e probabilmente continuerà a circolare con periodiche recrudescenze dell’epidemia, si vada verso un riavvio dell’economia, peraltro in parallelo a una vasta riorganizzazione di intere filiere produttive.

Cnh Industrial (la cui capitalizzazione è scesa a 7,33 miliardi di euro in borsa) da parte sua ha raggiunto un accordo coi sindacati sulle linee guida per la sicurezza in vista della ripresa produttiva. In attesa di maggiore chiarezza sul fronte fondamentale (come noto la società ha ritirato la guidance per l’anno in corso in attesa di avere maggiore visibilità sull’andamento del mercato) l’analisi tecnica mostra un quadro ancora molto incerto.

Col calo di ieri del 2,1%, accompagnato da volumi in crescita, il movimento laterale notato nelle ultime giornate sembrava destinato a registrare un’uscita negativa e quindi il rischio di un’accelerazione al ribasso, tanto più che erano scattate alcune stop loss che hanno fatto chiudere precedenti strategie rialziste. Oggi però l’eventuale rimbalzo, sempre se avverrà con volumi adeguati, potrebbe riportare il titolo in una situazione neutrale di brevissimo termine (e leggermente meno negativa a breve-medio termine).

Il quadro tecnico

Lo stocastico, nella parte bassa della propria banda d’oscillazione, conferma un’impostazione tuttora negativa mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) sfiora ma per ora non si trova ancora in situazione di ipervenduto e dunque non fornisce chiare indicazioni sulla possibilità a brevissimo di un primo rimbalzo tecnico. In giornata le prime resistenze sono indicate a 5,9 euro per azione e poi appena sopra i 6 euro per azione.

Al ribasso, i supporti si trovano a 5,1 euro, non distanti dalla chiusura precedente di 5,334 euro per azione. Se forati, i prezzi di Cnh Industrial potrebbero peraltro portarsi abbastanza velocemente sui 4,75-4,70 euro per azione. Da notare che il rimbalzo odierno si sta sviluppando partendo dalla media mobile veloce (a 20 giorni), attorno ai 5,43 euro, che potrebbe dunque costituire un nuovo supporto e dare forza al tentativo di recupero.

Ancora distante la media mobile più lenta (a 50 giorni), attorno ai 6,92 euro ma in progressivo calo, mentre la media mobile di lungo periodo (a 200 giorni) ha da poco iniziato a decellerare ma si trova ancora sopra gli 8,88 euro per azione, livello che costituirà dunque un importante test nel caso il movimento odierno si dovesse prolungare a medio-lungo termine oltre il semplice rimbalzo tecnico.

Stando così le cose e vista la limitata visibilità sia dello scenario fondamentale sia dell’andamento dell’epidemia e della ripresa della produzione e degli acquisti in tutto il mondo Cnh Industrial è al momento un titolo da ritenere ad elevato rischio e dunque adatto quasi esclusivamente a investitori avvezzi al rischio stesso e interessati a sfruttare ogni occasione di trading per capitalizzare la volatilità di mercati e titoli.

Cnh Industrial a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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