Una nuova alba

…i livelli raggiunti di tre anni fa. E’ questa l’opinione espressa da REAG, società attiva nel mercato delle valutazioni immobiliari, relativamente al mercato del real estate internazionale.
Per Leo Civelli, ceo di REAG Europe, «La maggior parte degli indici azionari legali all’immobiliare mostra oggi, rispetto a un anno fa, performance positive e addirittura sulle due cifre per molti indicatori. Nel valutare questo dato non bisogna però dimenticare che proprio dall’ottobre dello scorso anno i listini di borsa hanno subìto un deciso tracollo che in tutto il mondo ha raggiunto il picco negativo nella primavera dell’anno in corso». Per l’esperto sui mercati residenziali e commerciali pesano le previsioni relative al mercato del lavoro. E la contrazione dei prezzi e delle vendite potrebbe prolungarsi fino ai primi mesi del prossimo anno. Buone speranze possono riservare però gli indici immobiliari quotati.
«Gli indici positivi indicano sicuramente che il mattone quotato ha ricominciato ad attrarre gli investitori: le previsioni su una prossima fine della crisi economica contribuiscono ad alimentare la fiducia ma le performance si mantengono su livelli ancora lontani da quelli che si registravano nell’ottobre del 2006 o anche nel settembre del 2008. Si ricomincia a investire in questo tipo di titoli ma con cautela così come succederà anche per il mercato immobiliare “reale” non appena le banche riapriranno le linee di credito».
Anche se secondo altri operatori, è il caso ad esempio di RICS, una delle principali associazioni internazionali che raccoglie professionisti che operano nel settore immobiliare, dopo una prima fase iniziale la ripresa potrebbe però rallentare. «E’ evidente che non sarà più ripetibile fare risultati come negli ultimi dieci anni, almeno in Europa» sentenzia Andrea Ciaramella (nella foto), presidente di RICS Italia. Anche se delle buone opportunità potrebbero derivare dai mercati emergenti, soprattutto per quanto riguarda l’industria delle costruzioni. «Entro il 2020 viene stimata una crescita delle abitazioni del 70%, raggiungendo un giro di affari di 12,7 trilioni di dollari, con la Cina, l’India, il Brasile, la Russia e la Polonia alla guida» precisa Ciaramella. «Nel prossimo decennio il settore in questi paesi duplicherà il proprio giro di affari, crescendo di circa il 110% e arrivando a rappresentare il 17,2% del Pil mondiale nel 2020. Contrariamente, i paesi sviluppati cresceranno solo del 35%, stimando una crescita del giro di affari da 4,2 trilioni di dollari a 5,7 trilioni di dollari». Inoltre per l’esperto «il Nord America, da qui al 2020, sarà la regione tra i paesi sviluppati, con la crescita più alta, con picchi tra il 2011 e il 2013. Sud e Centro America invece cresceranno di circa il 70% nel prossimo decennio».

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