Rating Italia: oggi S&P, l’8 maggio Moody’s. I possibili scenari

Il processo di instaurazione di infrastrutture per aiutare i Paesi in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus continua, seppure a ritmo molto lento. In merito al progetto più ambizioso, il Recovery Fund, i capi di stato hanno concordato riguardo la necessità di promuoverlo ma sono fortemente in disaccordo sulle modalità di finanziamento e distribuzione dei fondi, rimandando la questione alla Commissione Europea che “prenderà” decisioni il prossimo 6 maggio.

“Crediamo che la situazione sia complessa ma bisogna assolutamente tenere conto delle tempistiche delle misure da adottare. Continuare a rinviare decisioni sul Recovery Fund porterà inevitabilmente ad ulteriori tensioni sociali e finanziarie nel Vecchio Continente”, afferma Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, che di seguito dettaglia la propria view.

Uno dei principali problemi che dovrà essere affrontato è quello di donare una forza fiscale alla Commissione Europea. “Crediamo che anche solo con l’introduzione di una tassa europea di solidarietà (ad esempio una tassa sulle multinazionali, un’IVA europea, una tassa sui redditi sopra i 75 mila euro) la Commissione Europea avrebbe l’autonomia e la forza necessaria per poter lanciare progetti ambiziosi come il Recovery Fund”.

Il fallimento riguardo l’accordo sulle misure più importanti ha contribuito a far salire gli spread europei in mattinata. Lo spread btp/bund è partito a 260 punti base per poi attestarsi a 248 punti base, quello spagnolo ben al di sopra dei 150 punti base, per poi scendere a 146.

In serata l’agenzia Standard&Poor’s deciderà sul rating dell’Italia

Una scelta che in altre condizioni avrebbe portato a nostro avviso a conseguenze molto forti sulle piazze finanziarie italiane. Tenendo conto delle recenti decisioni della BCE (allargamento ai junk bond con rating superiore al BB- per l’uso come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento del settore bancario europeo) la decisione di S&P’s avrà, a nostro avviso,  effetti molto limitati proprio grazie allo scudo protettivo della BCE.

Riteniamo che l’agenzia S&P’s non porterà il rating dell’Italia a livello spazzatura. Al massimo abbasserà la valutazione da BBB a BBB-, uno scalino al di sopra del grado “junk”. Tuttavia pensiamo che lo scenario più probabile sia una conferma del giudizio attuale.”

Tre possibili scenari legati a questa decisione:

Scenario A 

S&P’s lascia rating a BBB confermando outlook negativo

In tale scenario crediamo che si possa assistere ad un allentamento delle tensioni sul mercato obbligazionario, con uno spread btp/bund in flessione verso i 225 punti base.

Scenario B

S&P’s taglia di un notch il rating a BBB-

Lo spread in questo caso potrebbe oscillare sui valori attorno a 250-270 punti base.

Scenario C

S&P’s taglia di 2 o più scalini il rating sul debito italiano portandolo ad essere “spazzatura”

In questo scenario potremmo assistere a una reazione negativa dei mercati, ma sempre limitata in virtù dello scudo della BCE. Tuttavia lo spread potrebbe salire nel range 275-300 punti base.

Ricordiamo inoltre che Moody’s valuterà il nostro rating l’8 maggio (proprio dopo il 6 maggio, quando la Commissione Europea avrà valutato l’introduzione del Recovery Fund).

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