Dollaro alla ricerca di direzionalità

A cura di Matteo Paganini, Managing Director Italy di Pepperstone

Questa mattina, di fronte al foglio bianco che solitamente apre la mia giornata sui mercati, sono rimasto venti minuti a pensare. E’ presto per andare a dare l’importanza che avrebbero dovuto avere quest’anno ai dati macroeconomici (dopo che non c’erano più aspettative particolari sulle politiche monetarie delle diverse banche centrali, era quasi arrivato il momento di tornare a parlare di qualcosa di concreto e non di toppo da continuare a cucire qua e là per il mondo.

ll risk off da coronavirus è in fase di pausa, tutti gli effetti principali si sono visti e ora occorre andare a stimare a livello numerico gli effetti che si avranno nel corso dei prossimi mesi sull’economia reale. I riaggiustamenti che hanno interessato i flussi di capitale, dapprima usciti praticamente da tutti gli asset alla ricerca di liquidità, poi riposizionatisi soprattutto su oro e su borse, hanno condotto a riequilibri che ora mostrano un momento di pausa, in attesa di comprendere se sarà il caso di fuggire nuovamente dai listini oppure di continuare ad investire ed il “la”, probabilmente, verrà dato dalle notizie che arriveranno circa il recovery fund. Se esso sarà stimato come sufficiente, potremmo tornare a vedere degli acquisti di listini, in caso contrario, le prese di profitto, potrebbero continuare. Una fase di pausa dunque, su tutta la linea.

Fase di pausa sul valutario: dollaro alla ricerca di direzionalità

Ci troviamo in pausa anche sul fronte valutario, dove il mercato non riesce a trovare direzionalità a livello di dollaro americano, con i prezzi che hanno mostrato delle vendite di dollaro contro euro e sterlina la scorsa settimana, insieme ad acquisti contro le oceaniche. Non ravvediamo motivi affichè partano dei movimenti direzionali degni di nota, gli unici fattori sui quali andiamo a concentrarci risultano fattori tecnici, con il dollar index sotto i riflettori. Su un grafico a 4 ore infatti ci troviamo di fronte ad una congestione di breve periodo all’interno di una fase laterale ben precisa, che mostra un’area di supporto passante tra 98,70 e 98,80 ed una fase di congestione più ampia, passante tra 99,50 e 99,90.

In caso di ripartenze sotto area 99,30 è possibile assistere a tentativi di ripartenza verso le aree di supporto, nel qual caso il dollaro potrebbe iniziare a trovare direzionalità ribassista in generale (comunque non di medio periodo ma sempre circoscritta al breve, il che dal punto di vista di trading comunque, male non farebbe) mentre in caso di allungo sopra area 99,90, il mercato potrebbe trovare delle fasi di acquisto di dollaro sempre di breve, da poter sfruttare sulle major in base ai diversi quadri tecnici che si andranno a verificare.

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