Apple, miglior trimestre della storia

Sarebbe da stupidi non scommettere sul successo della Apple, talmente da stupidi che anche Forrest Gump aveva investito sulla casa di Cupertino.
La società ha infatti chiuso il suo primo trimestre del 2010 con profitti record di 3,37 miliardi di dollari, equivalenti a 3,74 dollari per azione, in aumento del 50% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, quando i profitti erano assestati a quota 2,26 miliardi di dollari, ovvero 2,54 dollari per azione.
Il fatturato nel corso del trimestre ammonta a 15,6 miliardi, segnando un aumento del 32% rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre Wall Street si attendeva un fatturato compreso fra gli 11,21 e i 12,6 miliardi, con profitti pari a 2,07 dollari per azione.

Visti i risultati pare proprio che Steve Jobs abbia portato la casa di Cupertino a mettere a segno il trimestre migliore mai realizzato dalla sua fondazione. Tra le cause di queste performance vi sarebbero i nuovi parametri contabili adottati da Apple, che accreditano i ricavi dalle vendita di iPhone e iPod nello stesso trimestre in cui sono effettivamente avvenute le vendite.
Oltre a questo si aggiunge il successo ottenuto dai prodotti firmati Mac e dagli iPhone, seppure il mercato degli iPod continui a subire dei rallentamenti.
Infatti, mentre la vendita di Mac è salita del 33% a quota 3,36 milioni di esemplari e le vendita di iPhone sono salite del 100% rispetto al 2009, gli iPod si assestano a 21 milioni di esemplari, l’8% in meno dell’anno scorso.

Intanto l’attesa è molta per il nuovo prodotto che rende il Ceo di Apple Steve Jobs “entusiasta”.
Stiamo parlando dell’Islate, che verrà presentato domani a San Francisco e che, secondo quanto ipotizzato senza alcuna conferma di Apple, sarebbe un nuovo rivoluzionario tablet pc.
Oltre alle stime sul nuovo prodotto, attorno alla Apple si crea aspettativa per il prossimo trimestre, ma la società preferisce mantenere una linea conservativa, comunicando di attendersi un fatturato compreso tra gli 11 e i 14 miliardi di dollari, corrispondenti a una cifra compresa tra i 2,06 e i 2,18 dollari per azione.

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