L’Oracolo – Agli Alieni piacciono le bionde

Ormai è appurato, gli scenziati hanno perso la testa.
Posso capire che le gambe della sensuale Milla Jovovich, interprete del recente film dedicato agli alieni dal titolo “Il quarto tipo”, possano spingere gli uomini ad azioni inconsuete, tipo decidere di scoprire gli Ufi per farsi insegnare come rapire l’attrice facendola franca, ma ormai siamo giunti davvero ad un livello paranormale.

Ne abbiamo viste di tutti i colori: frittelle volanti, Stargate con tanto di piramidi e faraoni Alien che se la girano su sputacchi fluttuanti, facendo un accoppiamento mal riuscito tra James Cameron, George Lucas, Roland Emmerich e il popolare telefilm “La Tata”.
Tutto questo senza che vi siano nuove sul nostro beniamino Fox Mulder, che è sparito dopo aver interpretato l’ultimo fiasco di “X-Files Voglio crederci”, cui noi aggiungiamo “tanti auguri”, visto che se almeno il regista ci ha creduto, il pubblico ha reagito con un bel “Ma anche no”.

Insomma gli avvistamenti si moltiplicano, i presidenti vogliono sbottonarsi ma poi ci ripensano, i video amatori appiccicano palle di carta con lo sputo sui vetri e il nostro amico Mulder non si è fatto vivo. Forse è stato rapito dagli Alieni o, come ci auguriamo noi, ha rapito Milla Jovovich e sta escogitando il modo per farla franca.
Tutto questo per dire che in fondo agli alieni ci piacciono le bonazze, e non le sdrappone tanto apprezzate da Silvio e de Sica, perché ET denota una certa classe e pare che l’apprezzamento sia cosa reciproca: da Sigourney Weaver, passando per le rosse Julianne Moore e Gillian Anderson, e concludendo con le bionde Natasha Henstridge e la serbo-ucraina Jovovich.
Forse è per questo che la scienza, materia da sempre a corto di belle presenze, se escludiamo la dottoressa Margherita Hack, ha deciso di interessarsi così tanto al fenomeno, tanto da tirare in mezzo la Royal Society britannica e il suo astronomo reale Lord Rees, che ha recentemente rivelato che la possibilità di scoprire forme di vita aliena è più grande che mai.

Gli scienziati in questi giorni si stanno incontrando a Londra per una conferenza internazionale volta a discutere la possibilità di scoprire forme di vita extraterrestri, sebbene siano ormai più di 50 anni che “ascoltano” il cielo per registrare tracce di comunicazioni radio provenienti dallo spazio, senza alcun esito.
Negli archivi degli Ufologi, infatti, si annoverano solo registrazioni degli echeggianti “Io Canto” di Laura Pausini, gorgheggi strazianti che hanno infestato l’etere e che la Cia ha deciso di utilizzare per mettere fuori uso i satelliti russi. Oltre a questo negli anni sono stati captati solo gli ultimi successi di Little Tony, sparati nello spazio negli anni ’50 per scoraggiare invasioni aliene post-Roswell e tornati indietro solo oggi, dopo un viaggio spaziale che ha portato le vibrazioni canore a rimbalzare contro la superficie di Marte. 
Tuttavia, secondo Rees, proprio nel progresso tecnologico raggiunto dall’uomo sarebbe da ricercare la chiave per scoprire altri pianeti simili alla terra:
“Saremo in grado di sapere se vi esistono continenti e oceani, nonché il tipo di atmosfera esistente”, ha dichiarato Rees, “Temo che ci siano forme di vita intelligente lassù sotto forme che non siamo nemmeno in grado ci concepire”.
Beh, fino ad adesso abbiamo concepito solo mostruose creature con acido concentrato al posto del sangue e ominidi verdi con gli occhi da insetto che si divertono a rapire le bonazze e fare cerchi nel grano sotto al naso di Mel Gibson, con la rara eccezione degli elfi blu del recente Avatar che si staccano dal coro del raccapriccio.
Speriamo sinceramente che il nostro Universo abbia saputo concepire di meglio. 

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