2010, torna la fiducia

Il 2010 rinnova il clima nel mondo del lavoro. A gennaio torna positivo il tasso di fiducia delle imprese operanti nel settore dei servizi di mercato. Lo comunica l’Isae.
L’indice di fiducia, al netto dei fattori stagionali, sale a 1 (da -3 di dicembre), tornando su valori positivi per la prima volta da giugno 2008.
Il miglioramento è dovuto al recupero dei giudizi sugli ordini e delle aspettative sull’economia italiana; sono in lieve calo, per contro, le attese sugli ordini.
Alcune differenze emergono tuttavia a livello settoriale e territoriale: il clima scende a -7 (da -6) nei servizi alle famiglie, per i quali peggiorano sia i giudizi, sia le aspettative sugli ordini; l’indicatore sale, per contro, a 13 (da 9) nei servizi finanziari e a 11 (da -1) in quelli alle imprese.
A livello territoriale, invece, l’indice sale a 1 (da -5) nel Nord Ovest, a 7 (da -2) nel Nord Est e a 3 (da -4) al Centro; il clima peggiora invece per le imprese del Sud attestandosi a -12 (da 1). Secondo la consueta indagine trimestrale, inoltre, nel IV trimestre 2009 rimane stabile al 61% la percentuale delle imprese che ritiene ostacolata la propria attività.

A gennaio cresce anche la fiducia del settore del commercio, in particolare nel segmento delle grande distribuzione. L’indicatore sintetico, considerato al netto della componente stagionale, sale da 96,9 a 111,3 portandosi sui valori massimi dal marzo 2008.
Rispetto alla rilevazione precedente, decisamente positive appaiono le valutazioni riguardo all’evoluzione corrente e futura delle vendite. In forte decumulo sono giudicate inoltre le giacenze di magazzino.
Quanto alle variabili che non entrano nella definizione di fiducia, gli intervistati si dichiarano ancora pessimisti riguardo al volume futuro dell’occupazione, ma al contrario si attendono in crescita il volume degli ordini.
Sul fronte dei prezzi, sono valutate in lieve rallentamento le tensioni inflazionistiche sia correnti che future.

In miglioramento anche l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere, da 82,4 a 83,2 punti, che si riporta sui livelli medi del 2008.
L’aumento è dovuto al recupero del livello della domanda in generale, essenzialmente per un miglioramento degli ordini interni ed alla riduzione delle giacenze di prodotti finiti.
Un moderato ottimismo è diffuso in tutto il territorio nazionale ad eccezione del Nord Ovest: in questa ripartizione l’indice passa da 84,5 a 82,6. L’indice sale invece da 77,5 a 80,2 nel Nord Est, da 84,7 a 85,9 nel Centro e da 84,2 a 86,8 nel Mezzogiorno.
Dall’indagine risulta un aumento del grado di utilizzo degli impianti da 66,5% al 67,2%, sui massimi dell’anno. In graduale recupero sono segnalati anche gli afflussi di nuovi ordini e le attese relative all’export.
Scendono gli ostacoli all’attività produttiva, grazie soprattutto alla diminuzione dei vincoli di origine finanziaria; si mantiene però elevata la quota di imprese che si ritiene vincolata dal lato dell’afflusso di domanda.
Segni di recupero emergono anche dal lato della posizione competitiva, in miglioramento sul mercato nazionale e su quelli extra Ue, ma in lieve peggioramento su quelli Ue.

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