Autogrill inverte la rotta e tenta il rimbalzo dopo la trimestrale

Occhio ad Autogrill: a Piazza Affari il titolo (che dopo aver perso oltre il 55% negli ultimi tre mesi capitalizza poco più di 1 miliardo di euro) dopo un’apertura in calo del 2% ha completamente girato di segno ed ora sale di quasi altrettanto oscillando tra 4,16 e 4,18 euro per azione dopo un’ora abbondante di contrattazioni e circa 750 mila pezzi passati di mano. Nei primi tre mesi dell’anno la società controllata dal gruppo Benetton tramite Edizione Srl (socia al 50,1%) ha visto i ricavi cadere di circa il 35% “like for like” a 963 milioni di euro complice il progressivo irrigidimento delle misure per combattere l’epidemia di coronavirus, mentre l’Ebitda si è ridotto a 50,8 milioni rispetto ai 178,6 milioni un anno prima.

Il gruppo ha spiegato che resta “estremamente arduo” fare previsioni sulla crisi globale legata al coronavirus e quindi fornire una guidance per l’esercizio 2020, sottolineando come ci siano in cassa, al momento, circa 500 milioni di euro. In aprile il gruppo ha bruciato cassa per circa 100 milioni di euro, mentre da giugno spera di ridurre il cash burn a 35-40 milioni al mese grazie alla graduale ripresa del traffico ma comunque a fronte di un ipotesi di un calo medio dei ricavi mensili del 75% nel secondo semestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Per questo anche Autogrill ha avviato trattative col governo in vista dell’ottenimento di fondi straordinari (sulla stampa italiana si parla di possibili finanziamenti garantiti da Sace per un totale di 250 milioni). Il management ha ricordato come non vi siano comunque scadenze rilevanti di debiti in essere fino al 2023, avendo già rifinanziato con successo un prestito a termine di 150 milioni, originariamente in scadenza l’anno prossimo. A far ripartire le vendite sono i “primissimi segni di ripresa” che il gruppo sta registrando in maggio in Italia e in Gran Bretagna, in particolare nel canale autostradale (Autogrill è esposta anche al canale ferroviario e aeroportuale, come noto).

Non potendo più di tanto limitare l’impatto negativo sui ricavi, il gruppo ha già ridotto dove possibile i costi. In particolare per il costo del lavoro è proseguita la riduzione delle ore di lavoro in linea con la contrazione del traffico, così come il ricorso agli ammortizzatori sociali messi a disposizione dai governi dei vari paesi dove il gruppo opera. Per gli affitti sarebbero stati raggiunti accordi con un “numero significativo di concedenti a livello globale”, relativamente alla riduzione o al rinvio degli affitti, mentre negoziazioni in corso per ulteriori agevolazioni e trattative sono in corso anche con la parte restante dei concedenti. Gli investimenti sono ovviamente stati ridotti “al minimo necessario ai fini del corretto funzionamento delle attività del gruppo”.

Il giudizio degli analisti su Autogrill

Dopo la trimestrale Mediobanca Securities ha ridotto il target price di Autogrill a 5 euro, confermando un giudizio di “underperform” per riflettere l’approccio apparso estremamente conservativo sulla possibile evoluzione di traffico e ricavi. Tecnicamente Autogrill resta in trend fortemente ribassista nel brevissimo periodo e comunque negativo a breve e più moderatamente a medio-lungo termine. Il fatto che nonostante tutto il titolo non sia calato significativamente sotto i 4 euro per azione neppure nelle prime fasi della giornata e abbia poi tentato un primo rimbalzo potrebbe lasciar intravedere una prima reazione al trend discendente che ha come obiettivo finale quota 3,845 euro per azione e da lì eventualmente sui sottostanti supporti statici a 3,81 euro.

Se il rimbalzo troverà maggiore convinzione, anche come volumi, le quotazioni potrebbero invece tentare di risalire verso le resistenze statiche di 4,34 e poi 4,44 euro per azione. Per riuscirci sarà tuttavia importante non fallire il doppio test delle medie mobili, a 3,19 euro (quella più veloce a 7 giorni) e a 3,23 euro (quella più lenta a 14 giorni). L’eventuale e successivo incrocio delle due medie mobili potrebbe poi offrire un ulteriore segnale di tenuta delle quotazioni aprendo spazio a un più ampio movimento di recupero, che però avrà verosimilmente bisogno di ulteriori buone notizie sul fronte della ripresa dell’attività già a inizio giugno.

Al momento sia lo stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi), entrambi nella parte inferiore della propria banda d’oscillazione, consigliano cautela e suggeriscono di non operare se non in ottica di trading giornaliero/settimanale, da parte degli investitori maggiormente avvezzi al rischio, alla ricerca di un ciclico su cui puntare per cavalcare l’eventuale “ripartenza” dell’economia italiana in uscita dalla pandemia di coronavirus.

Autogrill in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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