Unicredit continua a recuperare, ma JP Morgan taglia il rating

Unicredit, sarà vera inversione di tendenza o un semplice rimbalzo tecnico? Mentre molti operatori ancora si interrogano in merito il titolo dell’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier continua a recuperare terreno in borsa e stamane si riporta attorno a 7,15 euro per azione (+1%) allo scoccare della prima ora di lavoro a Piazza Affari, con quasi 8 milioni di pezzi già passati di mano. A sostenere il titolo è da un lato l’attesa per il lancio definitivo del recovery fund europeo sostenuto da Francia e Germania, dall’altra la riduzione dello spread Btp-Bund, tornato poco sopra il 2% (nel frattempo, peraltro, quello tra Bonos e Bund è calato a poco più dell’1%).

Intanto la banca ha dato il via libera al finanziamento da 1,2 miliardi di euro chiesto da Atlantia (che però deve ancora ricevere l’ok del Tesoro alla concessione della garanzia da parte di Sace). Un passo tecnico non vincolante che per alcuni renderebbe più difficile al governo dire di no alla richiesta della società che controlla Autostrade per l’Italia. Nel caso tutto andasse in porto il finanziamento verrebbe erogato da un consorzio guidato da Unicredit e di cui farebbero parte Intesa Sanpaolo (che intanto ha a sua volta deliberato la concessione di 6,3 miliardi di euro di prestiti a Fiat italy Spa, sempre che anche in questo caso venga concessa la garanzia di Sace), Ubi Banca (che ha appena aperto una battaglia legale sull’Ops avanzata da Intesa Sanpaolo), Banco Bpm, Bnl-Bnp Paribas e Natixis.

Jp Morgan taglia il rating a Unicredit

A frenare gli entusiasmi su Unicredit, che nelle ultime 5 sedute di Borsa ha già recuperato un 9% circa ma resta in calo del 43% rispetto a 3 mesi fa e del 30% rispetto a 12 mesi or sono, ha contribuito in parte ieri una nota di Jp Morgan in cui gli analisti hanno tagliato a “neutral” da “overweight” il giudizio sul titolo, riducendo al contempo da 12 a 9 euro per azione il target price, comunque su livelli ancora ampiamente superiori a quelli di borsa. Secondo gli analisti “il re-rating è limitato dalle incertezze sulla qualità dell’attivo” (come noto Unicredit nel primo trimestre ha già effettuato accantonamenti per rischi su crediti pari a 900 milioni di euro), dalle “sfide per la redditività” (il Rote, Return on tangible equity, potrebbe calare sotto il 2%) e dai “timori sulla sostenibilità di lungo periodo del debito in Italia”.

Unicredit, ammettono gli uomini di Jp Morgan, “beneficia di un loan book e un capitale più resilienti e il management è stato uno dei più proattivi nel rafforzare il bilancio”, ma permangono incertezze “sulla dimensione delle perdite su crediti e sulla velocità della ripresa”, tanto che il tasso dei fallimenti in Italia rischia di salire “decisamente” a livelli più elevati, “nonostante lo schema di garanzie statali” messo in piedi dal governo. Nel complesso le banche italiane rischiano di vedere il rapporto esposizioni deteriorate lorde/crediti totali salire dal 9,5% al 18,5% e di conseguenza, nel peggiore dei casi, potrebbero dover tagliare tutti i dividendi e i buy-back fino al 2022 per soddisfare i requisiti patrimoniali.

Il quadro tecnico

Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il titolo sta tentando di uscire al rialzo dalla fase di accumulazione laterale in essere da alcune settimane per recuperare pienamente il trend positivo di breve-medio periodo. Positiva l’accelerazione dei volumi nelle ultime sedute, in coincidenza col recupero delle quotazioni, che ha riportato nella parte superiore delle rispettive bande d’oscillazione sia lo stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi). In giornata i primi test potrebbero essere intorno ai 7,35 euro per azione dove si trova una resistenza statica, poi eventualmente a 7,50 euro (altra resistenza statica).

I supporti possono essere individuati nella media mobile veloce a 7 sedute, risalita a 6,76 euro per azione, e poi sui 6,70 euro, verso cui si sta muovendo anche la media mobile più lenta a 14 sedute (a ieri sera arrivata a 6,58 euro). Il fatto che le quotazioni si mantengano sopra le due medie mobili e queste procedano distanziate tra loro con quella più veloce che da lunedì si è riportata al di sopra di quella lenta offre un’ulteriore conferma del momento positivo del titolo in borsa, che potrebbe consentire di tornare a testare la soglia anche psicologica dei 9 euro per azione, dove a fine marzo si era arrestato il rimbalzo seguito al crollo delle quotazioni dai 14 euro del 19 febbraio scorso.

Unicredit in Borsa nergli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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