Mediobanca accelera il passo grazie a Del Vecchio

Mediobanca subito sotto i riflettori a Piazza Affari, dove il titolo apre in rialzo del 13%, riportandosi sui massimi da marzo a 6,646 euro per azione, prima di tirare leggermente il fiato pur mantenendosi sopra il 10% di guadagno dopo una mezzora di lavoro. A far brillare la miccia è la notizia della richiesta avanzata da Leonardo Del Vecchio (il patron di Essilor-Luxottica) alla Banca centrale europea del permesso di aumentare la propria partecipazione in Mediobanca fino al 20% dall’attuale 10% circa.

Richiesta che in realtà non significa che in caso di via libera l’85enne imprenditore, già oggi primo azionista di Mediobanca e che da tempo ha espresso riserve all’operato dell’amministratore generale Alberto Nagel (anche se la stampa da qualche tempo ha sposato la tesi secondo cui Del Vecchio sarebbe pronto a rinnovare la fiducia a Nagel e al suo team), passi subito all’attacco, visto anche che un 10% di Mediobanca ai prezzi attuali costerebbe oltre 550 milioni di euro (la capitalizzazione di mercato era di 5,25 miliardi di euro a venerdì sera, prima del balzo odierno).

I multipli di Mediobanca

Certo, il periodo, complice le incertezze sulla tenuta dello scenario macro scatenate dalla pandemia di Covid-19, è propizio per chi volesse costituire una posizione con obiettivi strategici o comunque di medio-lungo termine. Anche col rialzo a doppia cifra di stamane, il titolo resta infatti in netto calo rispetto a inizio anno, quando oscillava sui 10 euro per azione, con un P/E normalizzato attorno alle 6 volte e malgrado l’incertezza attuale Nagel ha già fatto sapere che a fine mese, con la chiusura dell’esercizio 2019/2020 l’istituto, che ha già confermato gli obiettivi al 2023, dovrebbe poter aggiornare la guidance per l’esercizio 2020/2021 e confida di poter distribuire in ottobre il dividendo di 52 centesimi per azione rinviato in ossequio all’invito alla prudenza giunto dalla Bce.

Le raccomandazioni degli analisti su Mediobanca

Al momento sul titolo gli analisti fondamentali restano ottimisti, con tutti e 12 i report emessi che esprimono pareri positivi (7 “buy” e 5 “outperform”) e nessun invito a vendere o sottopesare il titolo in portafoglio. Anche il prezzo obiettivo medio resta a livelli decisamente interessanti e pari a 8,2 euro per azione (in pratica un ulteriore 28%-30% sopra i livelli di stamane). Gli analisti tecnici da parte loro sono persino più positivi e segnalano come anche nel brevissimo e breve termine il titolo sia inserito in un trend fortemente rialzista e comunque positivo anche a medio-lungo termine.

Il quadro tecnico di Mediobanca

Gli obiettivi indicati in apertura di seduta, 6,05 e poi 6,25-6,30 euro per azione (indicato come obiettivo della strategia rialzista apertasi già da alcune sedute col superamento dei 5,7 euro per azione), sono stati superati di slancio e potrebbero ora fungere da supporti in caso dell’emergere di qualche presa di profitto intraday. L’oscillatore stocastico già in ipercomprato da alcune sedute e un indice di forza relativa (Rsi) a sua volta nella parte alta della banda d’oscillazione portano a non escludere la possibilità di uno storno tecnico di Mediobanca nell’arco di questa o più facilmente delle prossime sedute e sarà importante vedere l’andamento dei volumi nelle fasi sia di rialzo sia di eventuale ribasso delle quotazioni per capire quanto forte possa essere il trend al di là dello scattare di operazioni di trading di corto respiro.

Se il titolo rimarrà sopra la soglia dei 6,05 euro si potrà considerare valida una nuova strategia rialzista con obiettivi in area 6,6 euro prima e 7 euro per azione poi. Una stop loss in questo caso andrà posizionata sui 5,5-5,6 euro per azione. Nel caso, meno probabile, di un inversione di tendenza i primi supporti sotto i 6 euro per azione possono essere individuati in 5,9 prima e 5,70 euro poi, livello quest’ultimo da cui sta per transitare la media mobile più rapida a 7 sedute, che ha già superato quella più lenta a 14 sedute ad inizio della scorsa settimana, fornendo un primo segnale positivo. Proprio la media mobile più lenta, che venerdì ha chiuso a 5,365 e che sta gradualmente risalendo a sua volta, potrebbe poi offrire un ulteriore supporto dinamico, verosimilmente risalendo oltre i livelli di stop loss sopra indicati già nelle prossime sedute.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

 

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