Banche e rischio Golden Power sulle cessioni di NPL, la view di Equita

Con il Decreto Liquidità le cessioni di crediti deteriorati (Npl) da parte delle banche possono essere soggette alla normativa sulla Golden Power. Questo porterebbe a un’ulteriore dilatazione dei tempi di cessione da parte delle banche in quanto sarebbe necessaria una notifica di vendita al Governo e il via libera potrebbe arrivare fino a 75 giorni dopo.

Uno scenario che, a detta degli analisti di Equita, rallenterebbe da un lato il processo di pulizia dell’attivo per gli istituti di credito e dall’altro i volumi sul mercato degli Npl, che subirebbe quindi ulteriori ritardi oltre a quelli conseguenti alle difficoltà sui recuperi per i crediti già in gestione a causa della chiusura dei tribunali.

“Tuttavia, fanno notare da Equita – crediamo che il rischio che il Golden Power trovi applicazione in questo ambito sia molto limitato, anche perché appare controintuitivo con l’incentivo alle cessioni di Npl introdotto col Decreto Cura Italia (possibilità di conversione in DTA relative alle cessioni di NPL fino a 2mld di euro)”.

Sempre secondo Equita, per gli operatori NPL, almeno nel breve termine, sarà comunque più rilevante una ripresa delle attività di recupero piuttosto che l’ottenimento di nuovi mandati/acquisizione di nuove masse sul mercato.

Per doValue Equita stime che ogni 10 punti base in meno di tasso di recupero, equivalgano a 6 mln di euro in meno di ricavi in Italia (collection rate stimato al 2021 2.3% per c.140mn di recovery fees).

Per Banca Ifis, ogni mese di chiusura dei tribunali Equita stima pesi sui Net banking Income per circa 15mn (su c.20 mln generati normalmente dall`attività NPL).

Illimity riporta invece che un ritardo di tre mesi nei flussi di raccolta NPL ha un impatto di 1% sulle stime di recupero incorporate nei business plan e già registrate nei dati del primo trimestre.

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