Fendente, stoccata, affondo.

Ecco i tre pilastri fondamentali, i driver di ogni trend, ogni inversione, ogni movimento degno di nota e non caratterizzabile come “rumore”.

Oggi giornali e testate di ogni tipo cercheranno di spiegarvi che la discesa di ieri (che ha generato un feeling simile al alle possenti discese degli anni scorsi, con gocce di sudore freddo apparse sulla fronte di molti).

Vi diranno che è iniziato dall’azionario, vi diranno che i Payrolls sono stati  anticipati e quindi i fortunati si sono già lanciati nel greenback; cercheranno di buttare ogni “colpa” su qualcosa di fondamentale come la Grecia. Anche ieri sera diversi clienti ci hanno chiesto cosa stesse muovendo il mercato, cercano un driver fondamentale e rimanendo delusi dalla nostra risposta “il mercato sta subendo una qualche crisi di fiducia”.

Ricordiamolo: raramente i fondamentali macroeconomici possono generare scenari tumultuosi e repentini (ricordiamolo, ogni movimento deve essere visto non solo in ottica di estensione del prezzo, ma anche in ottica di estensione temporale).

La realtà è che i driver fondamentali creano il contesto, ma queste mosse sono di natura tecnica. Usiamo la logica: c’è il problema della Grecia; c’è il problema delle relative posizioni fiscali; si avvicina la fine del TALF; ci sono i Payrolls oggi; c’è il G7 domani e domenica. Non vi sembra un ambiente troppo denso di rischi? Quello di ieri è stato proprio questo: money off the table.

In massa, diversi grandi investitori avranno iniziato a ridurre la loro esposizione, che si è visto nell’azionario (-2% e oltre in tutta Europa – il Fendente). Visti questi flussi, anche altri iniziano a svuotare i portafogli o almeno a ridurli in vista dei Payrolls di oggi (Stoccata).

Infine la fiducia generale riceve un affondo pesante e via: unwinding di carry trade, risk off e durante la notte si vedevano solo le balle di fieno rotolare  orizzontalmente sui grafici, spinti dai bisbigli intimoriti di chi è rimasto scottato. Qual è il primo insegnamento? Lo dicevamo tempo addietro in un nostro morning adviser: i fondamentali creano il contesto e l’analisi tecnica ce lo illustra.

Dunque all’infrangersi dei livelli di supporto primari, chi è long si prende lo stop (ed il conto è difeso); chi è flat inizi a guardarsi in giro ma aspetti un ritracciamento o qualche segnale di inversione e non si tuffi a testa bassa nella mischia; chi è short si potrebbe assicurare il fondoschiena come una nota cantante/ballerina/attrice.

EurUsd – Grafico daily

Abbiamo guardato indietro, ora guardiamo avanti: abbiamo il PPI UK alle 10.30, la Produzione Industriale della Germania alle 12.00, il tassi di disoccupazione Canadese alle 13.00 ed infine i Payrolls alle 14.30. Quindi tante le opportunità di oggi.  7 indicatori su 10 puntano ad un miglioramento nei Payrolls, ma come sempre facciamo trading su quello che vediamo e non su quello che crediamo di sapere.  Per chi volesse invece sapere quali sono le influenze politiche del piano Volker-Obama, o le influenze del TALF o della Grecia sui mercati Obbligazionari non esiti a chiamarci. Passiamo dunque all’analisi tecnica.

L’EurUsd ha rotto il supporto a 1.3750 e se quest’area dovesse tenere e fungere da resistenza potremmo assistere ad un ulteriore rafforzamento della divisa americana, con il primo obiettivo posto a 1.3580. Saranno molto importanti i dati di oggi sui NFP per poter dare una spinta al dollaro.

Abbiamo assistito anche a dei buoni movimenti sul UsdJpy che ieri ha rotto tutti i supporti intraday arrivando fino a 88.56, per poi risalire. Il supporto di medio termine importante è ora individuabile in 88 figura, punto che dovrebbe contenere il movimento di rafforzamento dello yen.

Sceso anche il cable, puntualmente arrivato all’obiettivo indicato ieri. Se dovesse avvenire una chiusura settimanale decisa sotto 1.5700 ci troveremmo al cospetto del vuoto, propedeutico ad una caduta che potrebbe portare la quotazione in area 1.5350.

Sterlina in sofferenza anche nei confronti della moneta unica, con la quotazione a 0.8725 nel momento in cui scriviamo. Possibile assistere ad una risalita verso la fascia alta del range mostrato negli ultimi giorni, individuabile a 0.8770.

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