Usa, disoccupazione al 9,7%

Il 2010 non dona buoni auspici per il futuro dell’occupazione americana.
A gennaio, infatti, ben 20 mila persone hanno perso il posto nel settore agricolo, rivelando un dato peggiore delle stime.
Nonostante quest’ultima stangata il tasso di disoccupazione si porta a livello del 9,7%, sotto il 10% ma su livelli minimi da agosto.

I dati sono stati diffusi dal Dipartimento del Lavoro e si tratta dell’ennesimo mese in cui le aziende americane, piccole, medie e grandi, hanno dato luogo ad una nuova campagna di licenziamenti. Dall’inizio della recessione a dicembre 2007 sono stati persi ben 8.4 milioni di posti; un numero enorme.
Le stime degli economisti per gennaio pronosticavano la creazione di circa 15 mila posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione era previsto invariato al 10%. Il dato di dicembre è stato invece rivisto al ribasso, a -150 mila da -85 mila.

Le ore di lavoro settimanali sono state in media pari a 33.3, lievemente superiori alle 33.2 previste. Gli stipendi medi all’ora sono saliti dello +0.3% rispetto al mese precedente, a fronte del consensus che indicava +0.2%. Su base annuale il dato è in crescita del 2.5% rispetto a gennaio 2009, numero che si confronta con il +2.2% delle stime degli economisti.
Le aziende americane continuano dunque ad apportare tagli al personale, nonostante la fine della recessione e la ripresa economica in atto, seppur timida.

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