La micro-mobilità piace al venture capital

A cura di Morningstar

Biciclette, monopattini, scooter elettrici. Sono alcuni dei mezzi di trasporto che rientrano nel segmento della cosiddetta micro-mobilità. Un comparto che, anche a seguito delle trasformazioni nella vita sociale causate dalla pandemia di coronavirus, secondo gli analisti di PitchBook, potrebbe portare a un rinnovato interesse degli investitori di venture capital.

A indicare uno sviluppo in questo senso è anche la crisi che sta attraversando il trasporto pubblico a livello mondiale. “Negli Stati Uniti, a inizio maggio, si è registrata contrazione del 70% nell’uso di mezzi come bus e metropolitane. In Italia e in Francia è stato del 78% ”, spiega Asad Hussain, analista sulle tecnologie emergenti di PitchBook. “I dati sono stati condizionati dai lockdown imposti dalle autorità che in molti casi hanno portato anche al blocco totale dei trasporti pubblici”. In Cina, nella regione di Wuhan, da dove la pandemia è partita, le autorità locali hanno ordinato il fermo assoluto dei trasporti pubblici, costringendo i lavoratori considerati essenziali a cercare mezzi di spostamento alternativi.

“Crediamo che il calo nell’uso dei mezzi pubblici non sia un fenomeno temporaneo”, dice l’analista. “Mano a mano che le economie dei diversi paesi riapriranno, le persone cercheranno sistemi alternativi per muoversi”. Secondo uno studo di Ibm, negli Stati Uniti oltre il 20% dei consumatori in futuro eviterà del tutto di prendere il bus, la metropolitana e i treni a breve percorrenza. “Abbiamo già visto fenomeni del genere nelle zone dove l’attività lavorativa sta tornando alla normalità”, dice l’analista.

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