Secondo l’esperto minerario australiano, Owen Hegarty, i prossimi anni sorrideranno a coloro che scommettono parte dei loro risparmi sui lingotti. Nonostante le recenti fluttuazioni (negli ultimi due mesi gli Etf che investono sull’oro hanno lasciato sul terreno tra il 2,2 e il 2,4% del loro valore, mentre i fondi di investimento attivi sulle aziende minerarie hanno perso tra il 3 e il 7,8%) l’esperto ritiene che il ciclo rialzista dell’oro rimarrà invariato per i prossimi dieci anni. L’oro, oggi come ieri, viene visto come uno strumento di copertura contro l’inflazione e le tante incertezze economiche ancora da venire. Secondo l’esperto, infatti, l’economia globale non può dirsi del tutto fuori dal pericolo di una maxi recessione o di un periodo di super inflazione legato all’enorme liquidità immessa dalle banche centrali per sostenere l’economia.
A questi driver macro si inseriscono anche ulteriori motivi strutturali a vantaggio dell’oro come il declino della capacità estrattiva, in calo dal 2001. Nonostante l’incredibile massa di denaro confluita nel settore minerario negli ultimi anni nessuna nuova miniera è stata scoperta. A questo si aggiunge una domanda mondiale in crescita, domanda che arriva non solo dal settore finanziario ma anche dall’industria privata e dalla gioielleria industriale. Circa il recente ritracciamento dell’oro, l’esperto sottolinea come alcuni investitori stiano facendo profit-taking sull’oro. Ma questo non dovrebbe comunque influenzare la crescita di lungo termine. Altro fattore che ha frenato la corsa dell’oro è il rally del mercato equity, che ha spinto alcuni investitori a lasciare le commodity per tornare sulle azioni.
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