Inwit, il debutto sul Ftse Mib è positivo

Debutto positivo per Inwit nell’indice Ftse Mib: il titolo della società delle torri di trasmissione controllata pariteticamente da Tim e Vodafone col 37,5% (dopo la fusione con Vodafone Tower, perfezionata il 31 marzo scorso) guadagna infatti l’1,65% a 9,25 euro per azione dopo poco più di 150 mila pezzi scambiati, in un avvio di seduta leggermente sottotono a Piazza Affari anche per lo stacco cedola di numerose blue chip che pesa sull’andamento dello stesso Ftse Mib.

A sostenere le quotazioni di Inwit oltre al debutto nel paniere principale è l’indiscrezione secondo cui l’americana Phoenix Tower International avrebbe offerto 550 milioni di euro per Ei Tower (delistata nel 2018 e controllata al 60% da F2i e per il 40% da Mediaset). Phoenix, che in Europa possiede già torri di delecomunicazione in Irlanda e Francia, avrebbe già avuto accesso alla dataroom e con le circa mille torri di Ei Tower si rafforzerebbe sensibilmente nel vecchio continente.

Il giudizio degli analisti su Inwit

L’offerta conferma l’interesse per il settore infrastrutturale da parte sia dei grandi fondi di private equity sia di operatori industriali, tanto che anche Rai Way sale, sebbene di un più modesto 0,35% dopo scambi per appena un migliaio di pezzi. Secondo gli analisti tecnici di Websim (che giudica sia Inwit sia Rai Way titoli “sexy”) ai livelli attuali il titolo può essere interessante in vista del raggiungimento di un primo target a 10 euro per azione (eventualmente a 10,5 euro in caso di estensione del movimento) ed è pertanto possibile imbastire una strategia rialzista, ponendo una stop loss a 8 euro per azione.

Se la corsa del titolo, che capitalizza poco meno di 8,4 miliardi, dovesse proseguire, potrebbero essere successivamente centrati gli obiettivi a medio termine di 13/14 euro per azione. In questo caso sarebbe opportuno alzare la stop loss in area 10,9-11 euro per azione. Decisamente favorevole anche il consenso degli analisti fondamentali, con ben 13 giudizi positivi e 5 neutrali (e nessuno negativo), per un prezzo obiettivo medio di 10,7 euro per azione.

Graficamente il titolo sembra stare disegnando un minimo arrotondato essendo prontamente rimbalzato sopra i 9 euro per azione (i supporti più immediati sono infatti a 8,9, livello toccato il 15 giugno scorso, e poi a 8,7 euro, mentre le prime resistenze sono indicate in giornata a 9,25 euro). Sinché il titolo resterà sotto i 9,75 euro per azione non si potrà tuttavia dire che il trend sia tornato pienamente positivo, cosa che suggerisce una certa cautela. Con la seduta di venerdì scorso (l’ultima prima dell’ingresso del titolo nel Ftse Mib), la media mobile veloce a 7 giorni ha raggiunto nuovamente quelle più lenta a 14 giorni sul livello dei 9,10 euro per azione.

Se i prezzi si manterranno al di sopra delle due medie e queste procederanno distanziate si avrà un ulteriore segnale di rafforzamento del trend di breve periodo. Lo stocastico si trova nella parte alta della sua fascia di oscillazione a conferma di un trend di breve positivo, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) resta poco sotto la media, senza fornire particolari indicazioni operative se non che il titolo non si trova in ipercomprato e dunque non ha bisogno di particolari pause di consolidamento delle quotazioni.

Da monitorare infine i volumi, finora mantenutisi tra i 2 e i 2,5 milioni di pezzi al giorno tranne in singole sedute in cui il titolo è apparso risentire del flusso di notizie relativo sia al settore (al centro dell’attenzione da mesi a causa della vicenda Atlantia) sia all’andamento dell’epidemia di coronavirus e alle misure straordinarie al sostegno della ripresa economica. In definitiva un titolo che si potrebbe inserire in portafoglio da parte di quegli investitori che volessero scommettere sul tema del consolidamento della ripresa post-coronavirus, anche in vista dell’attesa accelerazione degli investimenti nel settore strutturale italiano.

Inwit a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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