Probabilità e Trading

I trader che ci porgono questa domanda dovrebbero capire che è più o meno come chiedere ad un meteorologo che tempo ci sarà a 3 giorni di distanza. Infatti diversi studi da parte degli Hedge Fund hanno dimostrato che l’autocorrelazione nei prezzi svanisce dopo 2 giorni… più o meno il tempo in cui i pattern nel meteo rimangono affidabili.

Sia il trader, sia il meteorologo sanno più o meno cosa succederà a 2-3 giorni di distanza, a meno di shock particolari.

Ma di certezze non ce ne sono: siamo nel regime della probabilità. In effetti il mercato è un’aggregazione del pensiero (e quindi della valutazione delle attività finanziarie) di coloro che dovrebbero essere i più e i meglio informati al mondo (per questo si dice che il mercato sconta tutto). Ma sapere quali sono le attese del mercato con certezza è impossibile, così come è impossibile sapere con certezza come si comporterà il mercato: le condizioni sono perennemente mutevoli.

Dunque, occorre pensare in termini probabilistici. In questo contesto, si può solo gestire l’incertezza: gestirlo con gli stop loss adeguati; gestirlo con le dimensioni dei trade adeguati alle condizioni di mercato ed al proprio saldo di conto; gestirlo dando uno sguardo non solo al proprio time frame preferito, ma anche a quelli più di lungo (per uno sguardo alla tendenza macro) e quelli più di breve (per cercare un timing migliore).

Ma soprattutto occorre avere un piano, una strategia, una logica per entrare nel mercato – ed occorre seguire questa strategia sempre, migliorarla, con disciplina. Soprattutto non prendersela se il mercato, a volte, non ci da ragione. Si prendono stop, fa parte del trading.

Ma anche se si perde il trade, non bisogna perdere la lezione: perché il trade non è andato bene? C’era qualcosa che potevo considerare che invece ho ignorato? Questo è il mindset del trader di successo.

Torniamo a parlare di cronaca: i leader europei hanno serrato i ranghi ieri per difendere le sorti della Grecia (se ancora sono difendibili): ancora un accordo dettagliato non è stato preso, ma in generale tutti sono abbastanza sconcertati e sanno che dovranno mettere mano al proprio portafoglio se vogliono agire in unisono per salvare la Grecia (e con lei le sorti dell’euro).

La Grecia necessita di 53 miliardi di euro, ed arrivano a maturazione 8 miliardi in obbligazioni governative: dunque i paesi membri dovranno quantificare – e presto – la somma che metteranno a disposizione, oltre che le modalità di rientro. Solo così il mercato saprà come valutare questo sforzo. Per ora, invece, l’euro ristagna nell’incertezza.

Passando invece agli USA, le vendite al dettaglio sono attese per oggi alle ore 14.30, mentre alle ore 11 abbiamo il dato sul Pil dell’area euro. Infine, alle 15.55 abbiamo l’indice di fiducia del Michigan. Insomma, un venerdì pieno di occasioni da non perdere.

UsdJpy – Grafico orario

Concludiamo la settimana di analisi tecnica iniziando dal consueto eurodollaro. Molto interessante è stato il test, nella seconda parte della giornata di ieri, del minimo precedente (di venerdì scorso) a 1.3590: questo infatti ha dato il via ad una precisa figura di “doppio minimo” riportando i prezzi in breve tempo (2 ore per la precisione) 100 punti più in alto. Sono quindi chiari ora i livelli.

Ci troviamo infatti con un supporto a 1.3590 ed una resistenza a 1.3830: il primo dei due che sarà oltrepassato sarà da considerare come una sorta di bussola di breve periodo.

Passiamo al dollaro yen, dove grazie ad un grafico orario traiamo qualche nuovo spunto interessante.

Osservando le candele, non sfugge infatti come il cambio, nel suo vagare nei pressi di 89.50, abbia descritto una figura a triangolo in grado di mostrarci livelli precisi ed ipotetici obiettivi. La trendline inferiore suggerisce un supporto prossimo a 89.50, mentre quella superiore ribassista, con origine un mese fa, indica una resistenza prossima a 90.40.

La rottura di qualsiasi dei due livelli, porta in dote 150 punti di estensione. Da notare come una rottura rialzista (dato il livelli degli stocastici è, probabilmente, tra le due opzioni quella più forte)  abbia come obiettivo 92 figura, esattamente 40 punti al di sotto del punto dove transita la parte alta del canale ribassista della forte tendenza di lungo iniziata lo scorso aprile.

Utilizziamo ancora un grafico orario per analizzare la situazione del cable. Negli ultimi due giorni di scambi si è venuta a creare una decisa area di congestione/supporto prossima a 1.5550: questo è da considerare ovviamente come baluardo ad un’eventuale ripresa ribassista del cambio. A rialzo invece troviamo una resistenza giornaliera a 1.5750.

Dopo l’intervento sul mercato della Banca Centrale venerdì, la situazione sul cambio EurChf si è molto raffreddata. Il cambio ha trovato un deciso supporto a 1.4640 e una buona area di congestione e resistenza a 1.4680. Attenzione ad un’eventuale discesa al di sotto di 1.46, che sembra essere diventato il livello critico e di attenzione per la SNB, come lo era stato 1.5080 a fine dell’anno scorso.

Concludiamo con il cambio GbpJpy, segnalando come la trendline inferiore, con origine dal minimo di lunedì a 138.30, abbia funzionato egregiamente in questi ultimi giorni. Questa transita per le prossime ore nei pressi di 140 e rappresenta il supporto per la giornata. 141.30 è ancora il livello di resistenza superare, oltre al quale 143 appare essere solamente una prima “formalità”.

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