Settore bancario, Equita stima un impatto Covid più blando dell’Eba

Gli analisti di Equita hanno analizzato lo studio di recente duffuso dall’Eba sugli impatti del Covid-19 sul settore bancario europeo, fornendo poi un aggiornamento delle stime per effetto dell’aumento dell’esposizione al TLTRO.

Cosa dice lo studio dell’Eba

A fine maggio l’Eba ha presentato uno studio in cui si stima un impatto sul CET1 del settore bancario europeo di -233/-380 punti base e del costo del rischio di 116/200 punti. Si tratta di impatti molto severi secondo Equita. Incorporando meccanicamente questi effetti, a detta della Sim milanese, nel caso peggiore solo Intesa Sanpaolo e Mediobanca – fra le banche principali – potrebbero mantenere un buffer rispetto allo SREP maggiore dell’1% e Popolare di Sondrio, Creval e Credem fra le small cap. Nel worst case per il costo del rischio, inoltre, quest’anno solo Intesa e mediobanca chiuderebbero in utile.

Le stime di Equita

Sono stati identificati 184 mld di euro di impieghi ad alto rischio (13% del portafoglio), Utp e crediti in moratoria. E, a detta di Equita, è ragionevole ipotizzare che questi portafogli siano i primi ad essere impattati dal deterioramento macro. Nel dettaglio, è stato ipotizzato che il 20% diventi “impaired”, con un aumento dell`Npe ratio da 6.9% (primo trimestre 2020) a 8.4%. Risulta poi un impatto negativo sul CET1 di 75punti base superiore del 50% rispetto a quanto previsto dall’Eba. Mediobanca, Intesa e Credem sarebbero le banche così meno impattate rispetto alla media.

Scenario incorporato dai prezzi di mercato

In base ai calcoli di Equita, il calo delle valutazioni da metà febbraio (-35%, P/TE da 0.65x a 0.43x) equivale a ipotizzare che il 43% degli impieghi ad alto rischio sia stato impattato dal Covid-19, con una crescita degli Npe di 53 mld (15mld nel 2019) e un Npe ratio a 10.7%.

Unicredit, mediobanca, e Intesa sarebbero in tal caso le banche che incorporano gli scenari più pessimistici, visto che le valutazioni incorporano un deterioramento di oltre il 75% degli impieghi ad alto rischio.

Secondo Equita, infine, le banche a giugno e nella prossima asta di settembre aumenteranno ulteriormente l’esposizione al TLTRO3 da 168mld fino a oltre 300 mld di euro. la stima è un effetto positivo del 4% sul NII incorporato nelle stime 2020-21 che sono state aumentate rispettivamente del 15% e 6%.

Nonostante l’impatto Covid-19 potrebbe rivelarsi gestibile a livello di settore e nel breve ci potrebbe essere un contributo positivo agli utili utile via TLTRO (oltre che dai prestiti garantiti dallo Stato) Equita conferma un approccio prudente sul settore (P/TE 0.43x) privilegiando le banche più solide e redditizie (Intesa e Mediobanca e Credem fra le small cap) che restano in grado di fronteggiare anche una notevole accelerazione nel flusso di NPE a settembre una volta che le moratorie dovessero scadere.

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