L’Oracolo – Born in Italy

L’Italia non è l’America.
E voi direte: “Buongiorno! Bella pensata!”, ma in questo ci sono dei lati positivi.
Dite di no?
Beh in effetti paragonando i nostri vertici politici a quelli statunitensi bisognerebbe farsi alcune serie domande, ma non siamo qui per fare polemica elettorale.
In America c’era un uomo chiamato Bruce Springsteen che, con la sua intramontabile Born in the Usa, ha divulgato il messaggio della maledizione di nascere americani.
Ma quelli erano i tempi dei reduci del Vietnam, mentre ai giorni nostri a Milano è bastato un gruppo di pensionati matusa “guarda cantieri” per mettere in ginocchio lo show del grande rocker del New Jersey; questo è un altro motivo per il quale l’Italia non è l’America, assieme al fatto che di Ferrara qui ce n’è uno e là sono migliaia, e oltre alla fortuna che qui si riesce a non morire pur pranzando da McDonald. Ma passiamo oltre.

La cosa che più salta all’occhio, soprattutto dopo quell’incendio appiccato da due studenti alla propria scuola (vedi articolo L’Oracolo – Hei prof, ciucciati il calzino), è la discrepanza tra le pene e l’educazione che vengono somministrate ai giovani italiani rispetto a quelle applicate ai “born in the Usa”.
D’accordo, qui appiccano gli incendi e oltreoceano sono addirittura riusciti a organizzare delle stragi con armi da fuoco, ma vi garantisco che i vostri figli e tutti i loro amici in America sarebbero già dietro le sbarre.
Perché?
Beh sentite qua alcuni degli arresti più assurdi che siano stati compiuti nelle scuole americane a danni di minorenni che sicuramente possiamo additare come criminosi, loschi, foschi e pericolosi.
Il primo caso è quello di un bambino di 12 anni, Lex è il suo nome. Questo malvivente ha avuto la sfacciataggine di aver scritto sul proprio banco (peraltro con un pennarello lavabile) ingiurie peccaminose del tipo “Lex è stato qui” o, sentite qua, “Voglio bene alle mie due amiche Abby e Faith”. Il piccolo bastardo è stato condotto via in manette, anche perché la sua situazione penale è stata aggravata dal fatto di aver decorato queste scritte con un simbolo malvagio e demoniaco, un simbolo talmente orripilante che, il solo immaginarlo, dovrebbe condurre l’artefice alla dannazione eterna.
Una stella a cinque punte? No!
Una svastica? No
La falce ed il martello? No!
La A di anarchia? Ma no!!
Il logo del Pdl? No, nemmeno quello.
Il nostro amico Lex ha disegnato uno Smile, gesto incosciente che dovrebbe essere punito con una fustigazione pubblica.
Altro caso irrecuperabile è quello di una certa Marissa Miller, residente in Pennsylvania, donna di malaffare che dovrebbe essere marchiata con una lettera scarlatta, come Demi Moore nel famoso film. La ragazzina è stata accusata di offesa al pudore e di pornografia minorile per aver posato senza maglietta (ma con reggiseno) per una foto rinvenuta su di un cellulare.
In Italia, in prima serata ma ormai anche di pomeriggio si vede ben di peggio.
Gravissima e tragica la storia del tredicenne della Florida che è stato arrestato per “flatulenze” in classe, abitudine malsana che in Italia corrisponde al 70% dei gas tossici emessi nell’atmosfera, e che dovrebbe portare come minimo alla condanna a morte del sopracitato direttore del Foglio. L’accusa nei suoi confronti è di “turbativa delle funzioni scolastiche”.
Ultimo caso, facilmente riscontrabile con ampie malabitudini dei nostri giovani, è quello di un quattordicenne che, annoiato dalle lezioni di matematica, ha continuato a spedire sms con il cellulare nonostante i ripetuti richiami della professoressa.
Pronto l’intervento degli Swat che hanno fatto irruzione nella classe e hanno arrestato il giovane, dopo averlo preso a manganellate, con l’accusa di “provocati disordini”.
Bello andare a scuola in America! E allora gridatelo forte cari adolescenti italiani, che ve ne state là a vegetare sui vostri banchi inconsapevoli della fossa che la signora Gelmini sta scavando sotto i vostri piedi, cantate: “Born in Italy!”.

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