iShares ha ampliato la propria gamma di Etf disponibili su Borsa Italiana con quattro nuovi prodotti, di cui tre soluzioni che consentono agli investitori di migliorare significativamente i punteggi ESG del portafoglio (uno dei quali combina le opportunità derivanti dagli investimenti tematici), oltre a un fondo obbligazionario sul mercato cinese.
I nuovi ETF a replica fisica, ovvero che acquistano i titoli che compongono l’indice, sono:
- l’iShares MSCI World ESG Screened UCITS ETF: offre un’esposizione ai mercati azionari globali, con esclusione di aree di attività controverse ad un costo analogo a quello della strategia core tradizionale;
- l’iShares Smart City Infrastructure UCITS ETF: consente l’accesso al trend di lungo termine dell’urbanizzazione attraverso l’investimento in società che offrono soluzioni per lo sviluppo e il funzionamento efficiente di infrastrutture innovative e sostenibili;
- l’iShares $ Corp Bond ESG UCITS ETF: offre un’esposizione diversificata a obbligazioni corporate investment grade denominate in USD, selezionate sulla base del loro profilo ESG;
- l’iShares China CNY Bond UCITS ETF: consente un investimento diretto nel mercato obbligazionario cinese attraverso titoli investment grade denominati in renminbi emessi dal Ministero delle Finanze e dalle banche di Stato.
Attualmente la gamma di prodotti iShares disponibili su Borsa Italiana annovera 146 ETF.
Andrea Favero, head of Asset Managers BlackRock Italia ha dichiarato: “Il rafforzamento della gamma di ETF iShares quotati in Italia è orientata ad offrire soluzioni sempre più innovative e adatte a diversificare il portafoglio in modo efficiente. Tra queste si evidenziano anche opportunità create dalle tendenze strutturali di lungo periodo come i megatrend, che permettono di perseguire attivamente obiettivi di sostenibilità. Inoltre, nell’ambito del reddito fisso, la ricerca di extra-rendimenti a costi contenuti è uno dei principali driver della crescente domanda di ETF e, con il nuovo fondo obbligazionario, gli investitori hanno ora la possibilità di ampliare l’esposizione geografica anche al segmento governativo cinese”.