Svizzera, il coronavirus frena l’export di orologi

La Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH) si attende un calo delle esportazioni del 25-30% quest’anno a causa della pandemia di coronavirus. Lo ha dichiarato oggi all’agenzia Awp il presidente dell’associazione Jean-Daniel Pasche.

Nei primi cinque mesi dell’anno le vendite all’estero sono scese del 35,8% a 5,7 miliardi di franchi (5,35 miliardi di euro). Tuttavia ci si aspetta che nei prossimi mesi la situazione migliori progressivamente, dal momento che i negozi di orologi e gioielli sono di nuovo aperti, anche se, ha aggiunto Pasche, l’assenza di turisti – soprattutto cinesi e americani – in Europa complicherà la ripresa.

“Complessivamente la situazione resta difficile e il mercato riparte lentamente. La ripresa dipenderà anche dalla fiducia dei consumatori e dall’evoluzione della pandemia”, ha spiegato il presidente della FH.

Fra i grandi gruppi del lusso che potrebbero risentire del calo delle vendite dell’orologeria svizzera c’è Lvmh, che controlla marchi come Tag Heuer, Hublot o Zenith. Il gruppo francese ha registrato un +4,12% negli ultimi 12 mesi sul listino di Parigi ed evidenzia un rendimento del dividemdo dell’1,24%, oltre a un rapporto prezzo/utili a quota 2,72.

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