Generali Investments: cresce l’attrattività dei mercati emergenti

A cura di Vladimir Oleinikov, Senior Quantitative Analyst di Generali Investments

Dall’inizio della diffusione di Covid-19 (fine gennaio), l’indice Msci EM ha perso il 12%, sottoperformando l’indice Msci World del 3,1%. Il forte stimolo di politica economica di fine marzo 2020 ha innescato l’inversione del comparto azionario: i mercati azionari emergenti hanno in parte recuperato le perdite con un rally senza precedenti (+ 32,5%), beneficiando della caduta dei rendimenti (-320 punti base), degli spread Embi (-230 punti base) e di un dollaro trade-weighted più debole (-4,2%). La massiccia risposta in termini di politica fiscale e monetaria, più forte nelle economie avanzate, continua a supportare una straordinaria espansione dei multipli azionari a livello globale, e tale tendenza politica persisterà almeno nei prossimi mesi.

In termini di multipli, i titoli dei mercati emergenti sono scambiati con un leggero premio del 4% rispetto alla media storica, ma il P/E normalizzato per il ciclo economico è una deviazione standard al di sotto della media, mentre il gap nello spread dei mercati emergenti rispetto agli high yield statunitensi mostra una relativa attrattività nel valore P/E dei primi rispetto ai titoli Usa.

In aggiunta, i mercati emergenti potranno beneficiare anche di migliori condizioni finanziarie. Nel medio-lungo termine un dollaro Usa moderatamente indebolito e valutazioni relativamente basse forniranno un ulteriore supporto. Tra i possibili rischi vi sono la stabilizzazione del dollaro a breve termine, gli attriti tra Stati Uniti e Cina, un peggioramento della pandemia in alcuni mercati emergenti (Brasile, India, Messico, ecc.) e un sostegno monetario e fiscale generalmente inferiore rispetto a quanto registrato nelle economie più mature.

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