Secondo quanto riporta il sito specializzato, le fee per byte che sono state pagate ammontano a 13 satoshi. In base al parametro del block explorer di Blockchair in tema di privacy, la transazione ha un valore di 60 sua scala di 100, quindi non al top per quanto riguarda la tutela dell’anonimato. E infatti è stato possibile stabilire che il wallet che ha originato l’operazione appartiene alla società Xapo, nota piattaforma di custodia di crypto asset.
D’altra parte, come ricorda The Cryptonomist, se non si adottano misure veramente complesse è tutt’altro che impossibile scoprire a chi appartenga un indirizzo bitcoin e identificare il soggetto dietro a una transazione, anche allo scopo di evitare che la blockchain di bitcoin possa diventare uno strumento per il riciclaggio di denaro o attività illecite di vario genere.