Telecom Italia, le voci sulle reti riaccendono l’interesse del mercato

Telecom Italia (Tim) resta sotto i riflettori, mentre continuano le discussioni e le ipotesi riguardo il futuro della rete. Se dopo l’apertura di un confronto in tribunale tra Open Fiber e Tim paiono allungarsi i tempi per la costituzione di un “gestore unico” della rete in fibra, attorno alla rete secondaria (il cosiddetto “ultimo miglio” ossia il collegamento dalle cabine a bordo strada sino ai collegamenti dei singoli utenti), per la quale Tim è da mesi in trattativa col fondo KKR per la cessione al gruppo americano di una partecipazione di minoranza (40%) si intensificano le voci di un interesse di Swisscom a conferire la rete Flash Fiber della controllata italiana Fastweb.

Antitrust permettendo, in pochi anni l’infrastruttura di rete potrebbe dunque essere scorporata da Tim che si trasformerebbe in una holding attiva nella fornitura di servizi e contenuti oltre ad avere partecipazioni (presumibilmente di maggioranza) nelle Newco titolari delle varie infrastrutture, un modello che sembra in grado di estrarre valore per gli azionisti e rassicurare il potere politico circa la permanenza dell’italianità di tali asset “strategici”. Lo scorporo servirà in ogni caso a Tim ad alleggerire sia il debito, che verrebbe scorporato proporzionalmente, sia il numero di dipendenti.

Per ora il mercato fatica a capire esattamente quali saranno i termini dei ventilati accordi, tanto che Tim, pressata per quanto riguarda i margini nonostante il deciso incremento del volume di traffico di dati e voce durante il lockdown, ha continuato a vedere le quotazioni perdere terreno in borsa segnando un calo dell’8% abbondante negli ultimi tre mesi ed oscillando al momento a circa il 30% al di sotto dei livelli di 12 mesi fa. Un problema che rischia di impattare soprattutto i conti del principale azionista, il gruppo francese Vivendi (23,94% del capitale), ma anche il fondo Elliott Management, entrato proprio con l’obiettivo di ottenere lo scorporo della rete ma calato poi dal 9,7% al 6,9% del capitale lo scorso marzo e poi al 5% (ma con solo più lo 0,136% di diritti di voto) in maggio.

Il giudizio degli analisti su Telecom Italia

Detto che stamane il titolo apre la seduta in buon rialzo riportandosi attorno ai 35,5 centesimi per azione, gli analisti fondamentali restano nel complesso fiduciosi sul titolo con ben 14 giudizi positivi a fronte di 4 neutrali e 4 negativi, per un target price di consenso pari a 51 centesimi per azione. Alle quotazioni attuali il titolo vale circa 7,9 volte gli utili per azione previsti e dunque le quotazioni appaiono tutto meno che “tirate”. Gli analisti tecnici segnalano invece come il titolo appaia in trend positivo di brevissimo periodo, con primi target a 36 centesimi per azione e da qui poi a 38 centesimi.

In caso di proseguo del trend positivo e di superamento con buoni volumi dei 39 centesimi, Tim potrebbe poi portarsi sui 43 ed infine anche sui 47 centesimi per azione. Per chi volesse provare a scommettere su questa tendenza è tuttavia consigliabile fissare una stop loss poco sotto i livelli correnti, a 34 centesimi per azione. Graficamente il titolo sembra stare tentando un’uscita positiva dalla recente fase di congestione delle quotazioni, anche se sia lo stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi), ancora nella parte bassa delle rispettive bande d’oscillazione, non hanno generato significativi segnali di inversione del trend ribassista di breve-medio periodo.

L’esito di una strategia rialzista si presenta dunque incerto e suggerisce prudenza. In giornata sembrano obiettivi realistici un allungo in area 37 centesimi ed eventualmente anche uno spunto attorno ai 38 centesimi per azione. Può offrire un primo supporto il fatto che la media mobile più veloce a 7 sedute, scesa sui 35,35 centesimi venerdì, possa ora agire da supporto e tornare ad assumere un’inclinazione positiva, trainata dalle quotazioni. La media mobile più lenta a 14 sedute, venerdì scesa a 36,31 centesimi per azione, potrebbe invece agire da resistenza almeno nella seduta odierna o in quella di domani. Un suo eventuale superamento, specie se con buoni volumi di scambio, fornirebbe una ulteriore segnale positivo a conferma dell’ipotesi di uscita al rialzo dalla fase di congestione. Per avere conferma del migliorato quadro grafico si dovrà tuttavia attendere che la media mobile più veloce torni a superare quella lenta e che questa assuma un’inclinazione positiva.

Telecom Italia in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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