Scoprire le aziende resilienti grazie all’Esg

“La crisi del Covid-19 ha acuito l’importanza dell’analisi Esg per gli investitori. Durante la crisi del coronavirus, infatti, molte società hanno dovuto prendere decisioni difficili su come proteggere i propri lavoratori, senza tuttavia interrompere le loro attività. Alcune hanno offerto congedi straordinari, indennità di buonuscita, risarcimenti e altre forme di supporto. Le aziende che hanno optato per il lavoro in remoto, invece, hanno dovuto misurarsi con nuove difficoltà legate alla riservatezza dei dati e agli standard di sicurezza. La condotta e la retribuzione dei dirigenti sollevano poi ulteriori interrogativi, così come le politiche in materia di dividendi e riacquisti di azioni. Infine, al di là delle sfide immediate, rimane da comprendere se le imprese continueranno a investire in progetti che riducono le emissioni o attenuano l’impatto del cambiamento climatico, nonostante sia un periodo di recessione e di crescente incertezza sulle condizioni economiche”. E’ l’analisi di Michelle Dunstan, Global Head—Responsible Investing di AllianceBernstein. Di seguito il suo approfondimento.

Case study: l’importanza della consapevolezza Esg in una pandemia

Molte aziende che avevano già internalizzato solide prassi Esg hanno affrontato bene la crisi, forse perché una consapevolezza Esg spesso segnala che un’impresa è lungimirante e strategicamente orientata a considerare una molteplicità di scenari per il proprio business. Ciò può costituire un vantaggio quando si è costretti a stravolgere le proprie prassi, adattando rapidamente le operazioni al lavoro in remoto e assicurando al contempo ai dipendenti e alle comunità il supporto di cui hanno bisogno. Il tutto, continuando a fornire prodotti e servizi ai clienti.

Consideriamo, ad esempio, Enel, azienda italiana produttrice di energia elettrica, già da tempo dedita alla pianificazione della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’impresa ha investito nelle energie rinnovabili, allineando al contempo le sue infrastrutture, i suoi strumenti e i suoi processi a un mondo che cambia. Nel tempo, la società ha realizzato sofisticati sistemi informatici e di gestione della rete per adattarsi alle sfide specifiche della generazione di energia solare ed eolica. In particolare, dato che le fonti di energia rinnovabile sono intermittenti, l’azienda ha anche sviluppato un’infrastruttura di misurazione e gestione della domanda in tempo reale. Ciò significa che oggi Enel può gestire in remoto gran parte delle sue operazioni di trasmissione e distribuzione, senza mettere a rischio migliaia di lavoratori “essenziali” per operare manualmente la rete, leggere i contatori e contattare i clienti. Inoltre, i sistemi adottati da Enel per il monitoraggio dei clienti hanno permesso all’azienda di identificare gli utenti che hanno difficoltà a pagare le bollette e di intervenire proattivamente per fornire loro sostegno. Tutto ciò ha aiutato Enel a sostenere la crisi del Covid-19.

Il modello di ricerca Esg integrato

Questi tipi di comportamenti aziendali hanno spesso un impatto diretto sulla redditività e, a nostro avviso, sulla performance azionaria delle aziende. Forse è per questo che i titoli azionari con punteggi Esg elevati hanno sovraperformato durante la fase di ribasso causata dal coronavirus nel primo trimestre 2020. Tuttavia, trovare aziende che siano leader Esg è impegnativo. I rating assegnati da terzi sono retrospettivi e spesso non tengono conto di cambiamenti futuri nel comportamento di un’azienda che potrebbero essere indicativi di miglioramenti Esg in atto.

Per questo, riteniamo che questi temi possano essere analizzati al meglio tramite un modello di ricerca integrato, con analisti che vantano competenze specifiche nel rispettivo settore e che sono dunque idealmente meglio posizionati per valutare la risposta di un’impresa alla pandemia e l’impatto di tale comportamento su flussi di cassa, situazione patrimoniale e utili. Per attuare efficacemente questo approccio sono necessari però diversi ingredienti. In primo luogo, serve una visione a lungo termine della strategia aziendale e del contesto settoriale, soprattutto oggi che la visibilità a breve termine è molto ridotta. In un mondo in cui la pandemia ha sconvolto il commercio internazionale e le filiere produttive, inoltre, è di vitale importanza un approccio globale. Infine, è necessario instaurare un confronto attivo con i team manageriali per farsi un’idea di come vengano prese difficili decisioni strategiche per contemperare le esigenze di tutti gli stakeholder, dai dipendenti, ai clienti, agli azionisti.

I potenziali vantaggi dei big data

Un valido aiuto per ottenere informazioni sulla traiettoria di ripresa delle aziende può giungere dai nuovi approcci ai dati. Ad esempio, nel contesto odierno si possono utilizzare le tecniche di big data per analizzare le complesse filiere produttive delle aziende – e persino dei loro fornitori – per scoprire come un’impresa stia affrontando le chiusure imposte dalle autorità.

Estraendo dal web le recensioni e informazioni sul sentiment dei dipendenti, si può valutare come il personale e il management si stanno adattando al lavoro in remoto. I dati sulla mobilità individuale, sugli acquisti con carta di credito, sull’inquinamento delle fabbriche e sulle prenotazioni dei ristoranti possono essere utilizzati per effettuare ricerche sofisticate sulle performance aziendali durante la crisi in diversi settori.

Il Covid-19 ha generato nuove sfide Esg per le imprese e gli investitori. Le aziende che dimostrano un profondo impegno riguardo alla sostenibilità nel corso della crisi avranno a nostro avviso maggiori possibilità di avviarsi verso una ripresa di successo. Analogamente, gli investitori che fanno dell’analisi Esg una componente chiave della ricerca fondamentale saranno ben attrezzati per identificare azioni e obbligazioni di società sostenibili e responsabili che hanno anche buone probabilità di offrire un solido potenziale di rendimento a lungo termine.

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