Il governo Conte può portare bene al gruppo Webuild

Mentre Atlantia cade in Borsa, colpita dalla sentenza sfavorevole della Corte Costituzionale che ieri ha respinto i ricorsi per incostituzionalità presentati dal Tar Liguria contro il provvedimento con cui il governo aveva escluso Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione del ponte di Genova, pur obbligandola a sostenerne i relativi costi (decisione che indebolisce la holding dei Benetton nei negoziati in corso per evitare la revoca della concessione, in cambio del calo di Atlantia sotto il 50% del capitale di Aspi, dall’attuale 88%), si mettono nuovamente in luce Buzzi Unicem, Webuild (l’ex Salini Impregilo) e Trevi.

I tre titoli secondo gli analisti di Equita Sim potranno beneficiare in particolare delle procedure previste dal decreto Semplificazioni, con le quali il governo prova ad accelerare i tempi per la realizzazione di una serie di grandi opere. Sull’efficacia delle nuove norme non mancano i dubbi, ma intanto il settore costruzioni torna a beneficiare delle attenzioni degli investitori anche in Italia, in previsione dello sblocco di molti cantieri e dell’assegnazione di nuovi lotti di lavori.

Webuild poi resta al centro dell’attenzione per l’evoluzione del Progetto Italia, che secondo molti potrebbe prevedere a breve il coinvolgimento di Trevi. I due titoli hanno avuto un andamento altalenante in queste ultime settimane: Trevi ha fatto il botto negli ultimi tre mesi (+77% circa a ieri sera) ma ha poi tirato il fiato nelle ultime giornate (-3% l’ultima settimana), mentre Webuild ha segnato un più contenuto +25% nei tre mesi ma ha poi accelerato il passo (+8% l’ultima settimana) ed anche oggi pare intenzionata a proseguire la corsa con un +3,7% in avvio di giornata contro il +1,2% di Trevi.

Il giudizio degli analisti su Webuild

Gli analisti fondamentali continuano a non sbilanciarsi su Webuild (4 giudizi tutti neutrali, con un target price di 1,2 euro per azione ampiamente superato dalle attuali quotazioni, superiori a 1,53 euro a titolo), che ha partecipato alla ricostruzione del ponte di Genova insieme a Fincantieri e Italferr. Un progetto nel quale sono state coinvolte nel complesso quasi 330 piccole e medie imprese da tutta Italia per un volume di forniture attorno ai 160 milioni di euro, del quale Webuild ha già detto di voler fare tesoro.

Gli analisti tecnici hanno da varie sedute una visione più positiva del titolo che dopo aver superato gli obiettivi rialzisti di 1,35 e 1,40 euro per azione, portandosi sopra gli 1,50 euro a titolo può ora puntare ad un allungo prima in area 1,65 e poi anche ai 2 euro. Per chi fosse intenzionato a seguire questa strategia si consiglia di fissare una stop loss a 1,30 euro per azione. Il trend è chiaramente positivo sia a brevissimo sia a breve termine, ma appare neutrale a medio-lungo termine.

In giornata le resistenze sono indicate sugli 1,52 e poi 1,60 euro, i supporti in caso di prese di beneficio sono invece a 1,32 e poi a 1,20 euro per azione. Lo stocastico si sta rapidamente avvicinando ai valori di ipercomprato, segnalando la possibilità di assistere a breve a una pausa di consolidamento, mentre anche l’indicatore di forza relativa (Rsi) è nella parte superiore della banda d’oscillazione confermando la forza del trend in essere.

Anche il quadro grafico conferma il chiaro trend rialzista attuale: le quotazioni svettano infatti sopra la media mobile più veloce a 7 sedute (salita a 1,432 euro stamane), che con la seduta di ieri ha nuovamente raggiunto e superato quella più lenta a 14 sedute (stamane appena sotto gli 1,425 euro) e tutte e due appaiono orientate al rialzo, confermando pienamente il quadro tecnico sopra esposto.

Webuild (Salini Impregilo) a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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