Ciò significa che, in questi minuti, le azioni della società della famiglia Benetton (quotata sul Ftse Mib di Milano), vengono scambiate al prezzo di 11,50 euro per azione, quasi 2 euro in meno rispetto al prezzo di chiusura della seduta di venerdì scorso, quando le azioni si attestavano a 13,45 euro per azione.

Atlantia e la concessione di Autostrade per l’Italia (Aspi)
Entrando più nel dettaglio di quanto sta succedendo tra il governo e Atlantia, bisogna ovviamente sottolineare che il premier Conte – in seguito alla proposta giunta p dalla holding dei Benetton e da Aspi (Autostrade per l’Italia, che è controllata all’88% proprio da Atlantia) – accetterà solo un’opzione per evitare la revoca della concessione: i Benetton fuori da Autostrade per l’Italia.
Tant’è che in due interviste, una rilasciata alla Stampa e una al Fatto Quotidiano ha dichiarato in primis che “i Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull’altare dei loro interessi privati” e in secundis che “lo Stato non può essere socio di chi prende in giro le famiglie delle vittime”. Inoltre, ha anche aggiunto che “è altrettanto inaccettabile la pretesa di Aspi di perpetuare il regime di favore in caso di nuovi inadempimenti degli obblighi di concessione”.
Aspi però, tramite un intervento su Repubblica dell’ad Roberto Tomasi, ha rispedito prontamente al mittente le accuse del premier Conte: “Non si capisce quale sia l’interesse del Paese nel caso di revoca” della concessione: investimenti per 7,5 miliardi cantierabili verrebbero buttati alle ortiche”.
Sulla questione politica ed economica è intervenuto su Facebook anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Se revochi senza titolo fai un regalo ai privati, ai Benetton, ai soci e apri un contenzioso miliardario che crea incertezza, blocco cantieri, licenziamenti. Questa è la verità. Se proprio lo Stato vuole tornare nella proprietà, l’unica possibilità è una operazione su Atlantia con un aumento di capitale e l’intervento di Cdp”.
Infine, va anche aggiunto un altro aspetto se Atlantia non dovesse trovare un accordo con il governo – e di conseguenza andare incontro ad altre giornate nere in Borsa Italiana (come quella odierna) – rischierebbe di vedere uscire il proprio titolo dal Ftse Mib, visto che a settembre è in calendario una nuova revisione.