Mercati finanziari “vaccinati” ai ribassi

Al giro di boa di questo mese di luglio i mercati ritrovano “trazione” sterilizzando la fase (breve) di prese di beneficio che sembrava avviata a inizio settimana grazie a un nuovo, e quanto mai opportuno, passo in avanti nella ricerca di un vaccino per il Covid-19 dopo la diffusione dei risultati positivi sui primi test effettuati da Moderna.

Quanto basta ad archiviare la momentanea avversione al rischio e ripristinare la corrente ascendente sui mercati azionari. Eppure, per quanto la notizia di un possibile vaccino sia indubbiamente il “game changer” potenziale di questo difficile anno, il tutto avviene in un contesto in cui l’evidenza empirica testimonia, senza appello, una fase di peggioramento, sia sotto il profilo sanitario che economico in attesa delle prime trimestrali.

Nel mentre, l’economia cinese continua a mostrare segni di ripresa con le importazioni aumentate del 2,7% nel mese di giugno su base annua rispetto al –16,7% registrato nel mese precedente e le esportazioni in rialzo dello 0,5% su base annua rispetto al –3,3% del mese precedente.

Attenzione però, fanno notare gli analisti di Wings Parnters Sim: “Seppur i dati siano positivi, un’attenta analisi evidenzia come la voglia di ritornare alla piena operatività si scontra con le difficoltà nell’export, evidenziata anche dalla bilancia commerciale cinese che, base dollaro, ha visto una flessione dai 62,9 miliardi di dollari di maggio agli attuali 46,42 miliardi”.

In Europa, invece, in attesa di capire i tempi ed i modi per l’approvazione del Recovery Fund che sembra dover slittare ad agosto prima di poter trovare un accordo tra tutti i membri dell’Unione Europea, i dati sull’inflazione tedesca mostrano una situazione stabile con i prezzi al consumo allo 0,9% mensile mentre quelli armonizzati si confermano allo 0,8% su base annua. La Germania, intanto, continua a spingere per l’unità europea dal lato degli aiuti, dato che l’eco-nomia tedesca continua a risentire dell’effetto negativo del rallentamento economico dell’intera Europa.

Negli Usa, intanto, inizia la stagione delle trimestrali relative al secondo trimestre 2020 per le società americane che evidenzieranno gli effetti negativi della pandemia da Covid. Secondo le stime di FactSet, i profitti delle società appartenenti all’indice S&P500 mostreranno un calo trimestrale del 45%. Questa flessione, se venisse confermata, sarebbe il peggiore calo dal quarto trimestre del 2008, dove nel pieno della crisi finanziaria le società america-ne avevano subito un calo di circa il 69%.

 

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