Pet care, un trend stabile per il 2020 nonostante la tempesta Covid-19

“Le variazioni socio-demografiche su larga scala sono tra i cambiamenti strutturali al centro delle strategie tematiche sui consumi. Meno immediato può sembrare tuttavia che queste includano la crescita del numero di persone che possiedono animali domestici e l’aumento della spesa per i loro fedeli compagni. Questa tendenza si è già dimostrata a prova di recessione in passato, e si prevede che rimarrà resiliente anche durante l’attuale crisi. Il mercato della pet care offre prospettive di crescita moderate ma stabili, è sostenuto da un aumento costante nel numero dei proprietari di animali da compagnia e dall’aumento nella spesa per singolo animale. Attualmente stimato a oltre 190 miliardi di dollari, i ricercatori si aspettano che il mercato globale crescerà in media del 5% fino al 2025. Ecco di seguito l’analisi e la view sul settore di  Jack Neele e Richard Speetjens, Portfolio Manager, di Robeco Global Consumer Trends Equities.

Tra i principali driver troviamo ad esempio l’aumento della spesa per alimenti più freschi e sani ma anche la crescente incidenza delle malattie zoonotiche, che sta facendo lievitare le spese per l’assistenza sanitaria degli animali. Un altro fattore chiave è che i proprietari trattano sempre più i loro fedeli compagni come membri della famiglia, con tutti i costi extra che questo comporta. Oltre alle moderate prospettive di crescita, tale mercato presenta anche un profilo relativamente resiliente. Negli Stati Uniti, ad esempio, la relativa spesa ha continuato a crescere anche durante la crisi finanziaria del 2008-09. Il settore riunisce una serie di brand forti e difensivi e, nonostante alcune recenti operazioni di M&A, rimane relativamente frammentato. È quindi probabile un ulteriore consolidamento.

Gli Stati Uniti sono di gran lunga il più grande mercato mondiale per la cura degli animali domestici, con una spesa stimata di 95,7 miliardi di dollari nel 2019, in aumento del 5,7% rispetto al 2018. Quest’anno si prevede che la crescita continuerà, anche se a un ritmo più lento. Gli esperti stimano che la spesa relativa agli animali da compagnia aumenterà di un altro 3,5% nel 2020, raggiungendo i 99 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Altri mercati più piccoli, ma significativi, includono grandi Paesi europei sviluppati come Germania, Regno Unito e Francia. Al di fuori di Stati Uniti ed Europa, il numero di proprietari di animali domestici rimane molto più basso. Tuttavia, alcuni Paesi stanno recuperando rapidamente. Si prevede, ad esempio, che il segmento cinese crescerà in media di oltre il 14% l’anno tra il 2019 e il 2025, grazie al rapido aumento del numero di proprietari di animali da compagnia.

Tra gli emergenti, Cina, Corea del Sud e India hanno fatto registrare un rapido aumento del numero di animali da compagnia, e la relativa spesa è cresciuta in maniera esponenziale. Gli animali domestici in Corea del Sud, ad esempio, sono passati da 4,9 milioni nel 2014 a 7,5 milioni nel 2018, il che rappresenta un tasso annuo composto del 10,8%. Si stima inoltre che i proprietari di cani e gatti in Cina siano aumentati dell’8,4% dal 2018 al 2019, raggiungendo i 61,2 milioni. Anche se può sembrare un numero molto alto, rappresenta solo una piccola parte della popolazione nazionale.

Un altro interessante sviluppo recente è legato alla nascita di nuove tipologie di offerte, in particolare nel settore delle vendite online, ad esempio con proposte di abbonamento per spedizioni regolari di cibo e confezioni regalo per il compleanno. Offerte come queste hanno dato un ulteriore impulso all’ascesa dell’e-commerce nel segmento. Mentre la crisi da Covid-19 si fa sentire, la questione chiave per gli investitori è se la spesa per la cura degli animali domestici è destinata a diminuire. Per ora, gli effetti a breve termine della pandemia sono contrastanti; le misure di contenimento hanno costretto molti studi veterinari a rimanere chiusi per settimane e la chiusura dei centri di adozione in alcuni Paesi potrebbe anche rallentare la crescita del numero di proprietari di animali domestici.

Tuttavia, la situazione non è geograficamente omogenea. Mentre in molti Paesi europei le adozioni dai rifugi per animali sono state sospese, negli Stati Uniti i rifugi non solo sono rimasti aperti ma sono stati addirittura presi d’assalto, dato che chi è stato obbligato a rimanere a casa a causa del lockdown ha adottato in massa. Un fenomeno simile sembra essersi verificato anche in altri Paesi, tra i quali l’Australia. Questi sviluppi sono molto promettenti per la spesa futura, in quanto la percentuale di spesa più elevata viene sostenuta proprio durante i primi anni, ad esempio per le vaccinazioni. Ciò potrebbe rappresentare un vantaggio per il settore veterinario, compensando parte delle problematiche iniziali. Sebbene sia ancora troppo presto per trarre conclusioni, è chiaro che l’impatto del Covid-19 non sarà necessariamente negativo a breve termine, e potrebbe addirittura risultare positivo nel lungo termine.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!