La conta dei numeri. I nuovi bond governativi e corporate sotto la lente

L’attenzione degli investitori in questa settimana era concentrata su alcuni fattori importanti, la riunione della Fed, i dati macro economici e soprattutto molti numeri delle aziende, direttamente correlati al primo periodo di crisi legato allo scoppio della pandemia.

La Fed ha confermato che i tassi resteranno a lungo vicino allo zero, visti gli effetti della pandemia da coronavirus sull’economia e sugli utili della società e visto l’andamento del virus.
Il commento del governatore Jerome Powell è stato il più “dovish” possibile, richiedendo al Congresso altri interventi straordinari a sostegno dell’economia e lasciando aperta la porta ad ulteriori strategie d’intervento da parte della Fed, se sarà necessario nel prossimo futuro, una specie di “whatever it takes” alla Mario Draghi.

Dai dati aziendali emergono via, via tutti i numeri negativi che ci si aspettava, in generale su tutti i settori, anche se alcuni sono stati più colpiti a causa della stretta connessione con il blocco degli spostamenti. Uno dei provvedimenti presi nel settore finanziario ed assicurativo era già stato la sospensione o riduzione della distribuzione dei dividendi, questa politica sarà estesa a molti settori, è il caso di Eni che ha annunciato in settimana la riduzione dei prossimi dividendi a causa della contrazione dei consumi. Questo sarà un processo che sarà percorso da molte aziende a livello nazionale ed internazionale al fine di mantenere una buona liquidità di cassa per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza, qualora nel breve periodo si ricreassero condizioni simili a quelle dei mesi scorsi.

Il mercato cerca di guardare con ottimismo al futuro ed alcuni segni da sottolineare ci sono stati, ad esempio uno dei settori più colpiti è stato quello del turismo. In questo settore il gruppo Carnival era intervenuto con alcune emissioni obbligazionarie ad alto rendimento per mantenere la liquidità necessaria a superare la fase di “blocco navale”. Ovviamente il titolo che era investment grade, ha perso questo status ed il prezzo dell’azione era sceso, con giudizi di sell da molti analisti.
In questa settimana, uno dei più importanti analisti, ha modificato il giudizio da “sell” ad “hold”, dopo i numeri del secondo trimestre 2020 ed intravvedendo, nel commento, qualche segnale di ripresa ed ottimismo, evidenziando la capacità manageriale nella gestione della flotta.

Le obbligazioni governative sotto la lente

Per quanto riguarda i mercati governativi, lo spread tra Bund e Btp sulla curva decennale si è mantenuto in area 150 che significa un rendimento del nostro benchmark sotto l’1%; nello specifico il Btp di riferimento è il 0.95% 2030 (codice Isin IT0005403396) ed ha un rendimento dello 0.98%.

Nella tornata di aste, il Tesoro Italiano ha collocato sette miliardi di Bot semestrali, con un tasso sceso a -0,276%, 5 punti base in meno rispetto alla precedente asta. In ribasso anche le aste di Ctz, mentre il clou della settimana è stato sui Btp a cinque e dieci anni ed il Ccteu, su cui il Tesoro ha messo a disposizione fino a 7.25 miliardi.

Si è trattato dell’ultimo collocamento del benchmark a cinque anni luglio 2025 (Isin IT0005408502), mentre il nuovo benchmark, febbraio 2026 sarà emesso alla fine di agosto. In genere il Tesoro annulla le aste di metà dicembre e di metà agosto, per quest’anno però non è ancora chiaro quale sarà la decisione, vista la necessità di funding a causa del corona virus che ha paralizzato l’economia.

Nel mese di luglio lo Stato tedesco del Baden Wuerttemberg è tornato ad emettere obbligazioni senior in euro, il nuovo bond (Isin DE000A14JZN7) paga una cedola annua lorda dello 0.01%, prezzo di emissione 102.772, scadenza 4 agosto 2027 e ammontare di 1 miliardo di euro. Rating AAA e lotto minimo mille euro con multipli di mille.

A seguire anche altri land tedeschi hanno fatto nuovamente provvista sul mercato: lo Stato della Sassonia e lo Stato di Berlino con due obbligazioni senior in euro. La Sassonia ha collocato un’obbligazione (Isin DE0001789279)  in euro da 500 milioni sulla scadenza a 5 anni, agosto 2025, cedola 0.01%, rendimento di 6 punti base sotto il tasso midswap, lotto minimo mille euro con multipli di mille e rating AAA. Lo stato di Berlino ha scelto la parte lunga della curva e  sta collocando un’obbligazione senior  (DE000A289K71) con scadenza a 20 anni, agosto 2040, e rendimento inziale di 11 punti sopra il tasso midswap. Rating Aa1/AAA e lotto minimo mille euro con multipli di mille.

L’Australia ha collocato il nuovo bond a 30 anni, in scadenza nel giugno 2051. Il collocamento sindacato ha raccolto ordini per 36,8 miliardi di dollari, a fronte di un’offerta di 15 miliardi. Il rendimento è stato dell’1,92% lordo, ai minimi del range prefissato. I due precedenti collocamenti sindacati avevano attratto nel complesso 140 miliardi, relativamente al record di 19 miliardi offerti a maggio per il bond a 10 anni e mezzo e ai 17 miliardi per quello a 5 anni del 14 luglio scorso. Isin del titolo AU0000097495, taglio da mille dollari australiani con multipli di mille e rating al massimo livello tripla A.

Tap da 300 milioni per la Bei 0.01% 2035, green bond indirizzato alle avversità climatiche, Isin XS2194790262, taglio da mille euro con multipli di mille e rating tripla A.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Notevolmente ridotta l’attività corporate in concomitanza dell’inizio di vacanze estive e minor presenza operativa in agosto.

Terna ha collocato un’emissione obbligazionaria green, destinata a investitori istituzionali, per un ammontare nominale pari a 500 milioni di euro. L’emissione, che ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta di oltre due miliardi di euro, quattro volte l’offerta, è stata realizzata nell’ambito del proprio Emtn da otto miliardi di euro, a cui è stato attribuito rating BBB+ da S&P. Il green bond (Isin XS2209023402) avrà una durata di 12 anni con scadenza 24 luglio 2032 e un prezzo pari a 99,623% con uno spread di 90 punti base rispetto al midswap dai 125/130 punti iniziali. Pagherà una cedola dello 0,75%. Il tasso effettivo sarà dello 0,78%, il più basso mai ottenuto tra le corporate italiane sia per green bond sia, in generale, per emissioni di durata sopra i 10 anni, a testimonianza del ruolo di leadership della società della rete elettrica nel segmento della finanza sostenibile. Taglio minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille.

PHOENIX PIB Dutch Finance,  fornitore di servizi sanitari integrati leader in Europa che opera nel settore della vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici e servizi farmaceutici, ha collocato una nuova obbligazione dell’ammontare di 400 milioni di euro. Il titolo (Isin XS2212959352) ha raccolto ordini per circa 800 milioni e ciò ha permesso di ridurre il rendimento dal 2.75% inizialmente proposto al 2.50%.  Il bond paga una cedola annua lorda del 2.375%, prezzo di emissione 99.419, rendimento 2.50% equivalente a 288 punti base sul tasso midswap, scadenza agosto 2025.  Rating BB+ e lotto minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.

Multitranche in dollari ed euro da oltre tre miliardi per la società statale delle Isole Vergini, State Grid Overseas, con taglio minimo da 200mila e multili di mille per i dollari e 1100mila con multipli di mille per l’euro. Si parte con la scadenza 2025 cedola 1% Isin XS2152902123 per 300 milioni di dollari; 1.150 miliardi sulla scadenza 2030 e cedola sempre in dollari che sale all’1.625% XS2152902479. Per la parte euro, cedole più contenute, con lo 0.797% per un miliardo con scadenza 2026 XS2152902719 ed infine 600 milioni con scadenza 2032 e cedola dell’1.303%, Isin XS2152935214

Il gruppo italo-francese STMicroelectronics ha annunciato il lancio di obbligazioni senior unsecured per un ammontare di 1,5 miliardi di dollari, convertibili in azioni ordinarie STM già emesse o da emettersi, e il rimborso anticipato delle obbligazioni convertibili zero coupon per 750 milioni, con scadenza nel 2022. In particolare, le nuove obbligazioni saranno offerte in due tranche con un importo minimo per ciascuna di 500 milioni, con scadenze cinque e sette anni. Quelle con scadenza a cinqeu anni saranno infruttifere di interessi e saranno emesse al 104,5%-107,1% del loro valore nominale e saranno rimborsate al 100% del loro valore nominale in data 4 agosto 2025, salvo essere anticipatamente rimborsate, convertite, o acquistate ed annullate. Ciò corrisponde a un rendimento lordo iniziale alla scadenza tra -1,36% e -0,88%.
Quelle con scadenza a sette anni saranno infruttifere di interessi e saranno emesse al 102,7%-106,3% del loro valore nominale e saranno rimborsate al 100% del loro valore nominale in data 4 agosto 2027, salvo essere anticipatamente rimborsate, convertite, o acquistate e annullate. Ciò corrisponde ad un rendimento lordo iniziale alla scadenza tra -0,87% e -0,38%.

Ultimi giorni, infine, per la definizione dei titoli dell’Argentina, il governo argentino sta valutando di posticipare la scadenza per i creditori alla sua proposta di ristrutturazione del debito estero fino a metà-fine agosto, secondo quanto riferito da una fonte vicina ai negoziati. La deadline per lo switch dei vecchi titoli da 65 miliardi di dollari è attualmente fissata al 4 agosto, mentre le due parti, il governo ed il comitato che raggruppa più del 50% dei fondi ed investitori nel paese, sembrano giunte ad un’impasse sul valore dell’offerta finale e dei suoi termini legali. Il raggiungimento di un accordo è cruciale per l’Argentina pesantemente colpita dalla recessione, peggiorata con l’emergenza Covid, al fine di evitare il nono default della sua storia.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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