Bitcoin oltre 12mila dollari e ritorno. Ma il trend rialzista non è esaurito

Ancora movimenti sul bitcoin, che lunedì si è spinto fin quasi a sfiorare i 12.500 dollari, ai massimi da luglio 2019, prima che le prese di beneficio riportassero la quotazione al di sotto di quota 12mila. Il movimento, riferisce The Cryptonomist, è stato accompagnato da un incremento generale dei volumi, con scambi saliti oltre i 190 miliardi di dollari: numeri che non si registravano dallo scorso maggio.

Ad accendere l’interesse degli investitori per la criptovaluta sarebbe in primo luogo la svalutazione del dollaro statunitense, sulla scia delle crescenti preoccupazioni per l’economia Usa, oltre alle prospettive di un aumento dell’inflazione, perseguito dalla Fed per alleggerire il peso di un debito pubblico su livelli record a causa (anche) delle misure di sostegno messe in campo a livello governativo per contenere l’impatto economico della pandemia.

L’andamento del bitcoin negli ultimi sei mesi

Data la sua natura di asset globale e deflazionistico, il bitcoin avrebbe quindi assunto un ruolo di bene rifugio contro la svalutazione delle valute a corso legale. Questo significa che, nelle attuali condizioni e nonostante la correzione seguita al picco toccato lunedì, il trend rialzista della criptovaluta sarebbe tutt’altro che esaurito.

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