Cina, crescita instabile: i consumi non tengono il passo della produzione

A cura di Wings Partners Sim

La ripresa economica della Cina segna dati contrastanti, con la crescita industriale di luglio che si è confermata al 4,8% su base annua (in calo rispetto alle attese), ma con le vendite al dettaglio calate dell’1,1% annuo (dopo il –1,8% di giugno) rispetto alle attese per un aumento dello 0,1%, confermando l’assenza dei consumi da parte della popolazione. I dati di luglio evidenziano le difficoltà della ripresa economica della Cina, con i consumi incapaci di tenere il passo della produzione industriale; per un ritorno sostenibile alla crescita, infatti, la Cina avrà bisogno di un forte aumento dei consumi privati, poiché le crescenti tensioni con gli Stati Uniti e la possibilità di una seconda ondata del Covid-19 continuano a limitare la domanda esterna.

Un’ulteriore conferma giunge anche dall’immissione di liquidità da parte della banca centrale cinese al fine di ridurre i rischi di liquidità tra le grandi emissioni di titoli di stato e la scadenza del finanziamento interbancario. Intanto il governo ha recentemente pubblicizzato il cosiddetto modello di sviluppo a “doppia circolazione”, in cui un’economia domestica più autosufficiente funge da principale motore di crescita; tuttavia, non è stato annunciato come il governo avrebbe implementato questa politica o cosa avrebbe fatto per stimolare la domanda interna.

Dall’altra parte dell’oceano, permane la fase di stallo tra i repubblicani e i democratici riguardo un nuovo pacchetto di stimoli finanziari e aiuti, con il Congresso e la Casa Bianca che si trovano ancora distanti. I democratici vorrebbero una manovra da circa 2 trilioni di dollari, circa il doppio di quanto siano disposti a offrire i repubblicani, e al momento entrambi i partiti non sembrano voler cercare un compromesso. Non vi è una data certa su quando le forze politiche si incontreranno nuovamente, è molto probabile che la discussione si sposti a fine settembre, rischiando di ostacolare gli sforzi compiuti fino ad oggi e di compromettere la ripresa dell’economia. Bisogna inoltre considerare che gran parte degli aiuti rilasciati dal governo statunitense sono scaduti, tra i quali la moratoria sugli sfratti o i 600 dollari extra a settimana in sussidi per la disoccupazione. Il mercato del lavoro ha mostrato segni di miglioramento nonostante l’incapacità degli Stati Uniti nel contenimento del virus, tuttavia, il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti del 10,2% a luglio è risultato superiore al periodo della Grande Recessione.

Euro/dollaro

Prosegue la fase laterale delle quotazioni del cambio euro-dollaro, con i corsi che si confermano all’interno del trading range delle ultime settimane comprese tra la media mobile a 21 giorni nonché minimi di periodo posti in area 1,1700 ed i massimi in are 1,1900. Le attese, tuttavia, restano a favore di un apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro capace di violare al ribasso i livelli di supporto suddetti consentendo ritorni in direzione di area 1,1500 in prima battuta e consentendo anche al mercato di completare il pattern ribassista in figura denominato doppio massimo.

A supportare la view correttiva, oltre al suddetto pattern, anche le chiare divergenze negative tra gli indicatori di momentum ed il grafico dei prezzi. Sarà poi la violazione al ribasso di questo livello a favorire flessioni correttive capaci di riportare i corsi verso area 1,1200 andando a testare l’area di transito della media mobile a 100 giorni.

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