Svizzera, occupazione in calo dell’1,6% nel secondo trimestre

Il Coronavirus ha avuto pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro in Svizzera. Il quadro preciso degli effetti della pandemia è emerso con la presentazione dei dati riguardanti l’occupazione nel secondo trimestre che fanno segnare, come riportato dal sito web della Rsi, un calo complessivo dell’1,6%, pari a una riduzione di 82mila posti di lavoro. Una flessione che non si vedeva dal 1993.

Di conseguenza è aumentato anche il tasso di disoccupazione. Quello calcolato secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (ILO) è passato dal 4,2 al 4,6%. Tra i giovani (15-24 anni) si è passati dal 6,2 all’8,4%.

A causa del lockdown il secondo trimestre ha subito una riduzione del 9,5% della durata effettiva del lavoro settimanale per persona occupata rispetto allo stesso trimestre del 2019. Il calo è stato più marcato tra i lavoratori e le lavoratrici indipendenti (-13,9%) che tra quelli dipendenti (-9,1%), rileva giovedì l’Ufficio federale di statistica che a settembre pubblicherà analisi più dettagliate sull’evoluzione del mercato del lavoro sotto l’effetto del Covid-19.

La riduzione dell’occupazione ha colpito maggiormente la popolazione femminile: il numero degli uomini occupati è diminuito dell’1,5%, mentre quello delle donne dell’1,7%. Nell’arco di un anno il numero degli occupati di nazionalità svizzera è diminuito del 2,4%, mentre quello degli occupati di nazionalità straniera è aumentato leggermente dello 0,2%.

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