Consumi Usa, Walmart e Amazon battono le attese. Ma in assenza di nuovi “stimoli” il terzo trimestre sarà negativo
A partire dal colosso Walmart, che ha incassato nel trimestre 137,7 miliardi di dollari contro i 130,4 di un anno fa e i 135,6 attesi dal mercato; balzo anche per Amazon, passato dai 63,4 miliardi di dollari del secondo trimestre 2019 agli 88,9 miliardi di quest’anno, ben oltre gli 81,2 miliardi delle stime degli analisti. Crescite più contenute ma comunque significative (e sempre superiori alle attese) anche per Home Depot, Lowe’s e Target.
Secondo alcuni osservatori il coronavirus, anziché frenare i consumi, ha al contrario favorito i grandi player del retail, impattando sulle abitidini di acquisto dei cittadini statunitensi. Come ha spiegato in un’intervista Marvin Ellison, Ceo di Lowe’s, con la tendenza a trascorrere più tempo in casa gli americani hanno ridotto le spese per ristoranti, acquisti di abbigliamento e vacanze e hanno investito i dollari risparmiati in prodotti per rendere il proprio ambiente domestico più confortevole e funzionale. Una tendenza confermata dai dai ufficiali, che mostrano un aumento delle vendite di rivenditori al dettaglio, commercianti di materiali edili e concessionari di auto e un calo di ristoranti e negozi di abbigliamento.
Al successo superiore alle aspettative di Walmart, Amazon, Home Depot, Lowe’s e Target fanno infatti da contraltare i dati negativi riportati da gruppi come Tjx e Kohl’s, che controllano alcune importanti catene di vendita di abbigliamento e che nel secondo trimestre hanno visto crollare le vendite nei propri negozi.
Va peraltro detto che fondamentali nel sostenere i consumi sono stati i contributi distribuiti dal governo alle famiglie per contenere gli effetti economici del coronavirus. Non a caso, da Walmart avvertono che l’andamento delle vendite di questa settimana risente già dell’esaurimento delle misure di sostegno governative, mentre il Ceo di Target, Brian Cornell, si augura che il Congresso trovi quanto prima un accordo per dare il via libera a una seconda tornata di “stimoli” per rimpinguare le tasche dei consumatori americani.
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