Di conseguenza, il governo di Pechino potrebbe decidere di controllare queste macchine collocate nel Paese e prendere di fatto il controllo di bitcoin, ad esempio rendendo reversibili le transazioni.
Larsen – classificato da Forbes nel 2018 come l’uomo più ricco del settore crypto, con un patrimonio stimato di 8 miliardi di dollari – invita quindi i regolatori a spostare il baricentro di bitcoin nella Silicon Valley per facilitare la regolamentazione in ambito blockchain.
Larsen – sottolinea lo stesso The Cryptonomist – non è il primo a parlare di un rischio di centralizzazione del mining: lo fece ad esempio Jimmy Song, core developer di bitcoin, in un post su Medium in cui spiegava però che un vero attacco alla rete non sarebbe possibile.