Usa, aumentano a livelli record le vendite di nuove case

A cura di Wings Partners Sim

La pandemia di coronavirus non sembra aver colpito il mercato immobiliare statunitense. Le vendite di nuove case negli Stati Uniti hanno raggiunto il livello più alto in quasi 14 anni a luglio, poiché i bassi tassi ipotecari hanno contribuito ad alimentare il boom delle costruzioni suburbane. Gli acquisti di nuove case unifamiliari sono aumentati del 13,9% da giugno e il prezzo di vendita medio è aumentato del 7,2% rispetto all’anno precedente a 330.600 dollari.

ll mercato è così forte che i costruttori devono aumentare i prezzi per rallentare il ritmo delle vendite e assicurarsi che la domanda non superi l’offerta, circa il 70% dei costruttori intervistati da Bloomberg ha dichiarato a luglio, di aver aumentato i prezzi del 27% rispetto a luglio dello scorso anno. Mentre il mercato immobiliare si dimostra solido, la fiducia dei consumatori statunitense è scesa nuovamente nel mese di agosto a 84,8 punti, il livello più basso dall’inizio della pandemia, rispetto ai 93 previsti. I consumatori si sono inaspriti sulle condizioni di lavoro e commerciali, indicando che gli americani stanno diventando scoraggiati a causa della persistente alta disoccupazione.

Dall’altra parte dell’oceano la Germania, per aiutare la più grande economia europea a riprendersi dalla crisi del coronavirus, ha esteso un programma che ha impedito a milioni di cittadini di perdere il lavoro. La coalizione del cancelliere Angela Merkel ha accettato di fornire sussidi fino alla fine del 2021, in modo che paghino la maggior parte degli stipendi e consentano alle aziende di trattenere i lavoratori durante uno shock economico, la notizia è arrivata dopo la pubblicazione dell’indice Ifo sulla fiducia delle aziende, risultato positivo a 92,6 punti rispetto ai 92,2 previsti e in rialzo di due punti rispetto a luglio, dimostrando che le aziende tedesche sono diventate leggermente più ottimiste sul fatto che la strada per la ripresa continuerà.

Sui mercati finanziari, le Borse europee aprono deboli, sulla scia delle piazze asiatiche, nonostante i nuovi livelli record toccati ieri a Wall Street dall’indice S&P 500 e dal Nasdaq. L’effetto positivo di inizio settimana per l’allentamento delle tensioni Usa-Cina sembra già esaurirsi sui listini. Ieri l’amministrazione Trump ha parlato di progressi fatti e dell’impegno a compiere i passi necessari per proseguire sulla strada che porta all’attuazione della fase 1 degli accordi commerciali, sottoscritta a gennaio. A inizio settimana i progressi compiuti sul fronte vaccino hanno spinto al rialzo gli indici, ma non scompaiono i timori legati alla diffusione del Covid-19, nonostante l’Oms ha annunciato un rallentamento della pandemia a livello globale, con una diminuzione (-5%) dei nuovi casi e dei nuovi decessi (-12%) nella settimana del 23 agosto.

Per quanto riguarda le commodity legate al settore energy, il prezzo del greggio cresce lievemente rispetto alle valutazioni di ieri, con il Wti ottobre scambiato a 43,36 dollari al barile (+0,02%); mentre il Brent di pari scadenza sale dello 0,35%, a 46,02 dollari al barile.

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