Germania e Cina, ripresa economica più rapida delle stime

Il Governo tedesco prevede che le ricadute economiche del Coronavirus saranno inferiori a quanto previsto in precedenza quest’anno, con la coalizione del governo del cancelliere Angela Merkel che aveva previsto ad aprile un’economia in calo del 6,3% nel 2020, la peggiore recessione dalla Seconda guerra mondiale, per poi crescere del 5% nel 2021.

Negli ultimi mesi l’economia tedesca si è infatti risollevata maggiormente rispetto a quanto previsto, grazie anche agli stimoli governativi come la sospensione dei limiti del debito costituzionale. La variazione della disoccupazione è scesa sensibilmente ad agosto con circa 9mila disoccupati in meno rispetto ai 17 mila del mese di luglio.

Attenzione però: il Ministro delle Finanze Scholtz ha affermato che non si aspetta che il prodotto interno lordo raggiunga i livelli pre-crisi prima della fine del 2021, tuttavia rivedendo le previsioni per il PIL relativo al 2020, sottolineando che la contrazione sarà inferiore al 6,3%, con fonti interne che parlano di una flessione del 5,8% annuo.

Ripresa economica anche in Cina

Per quanto riguarda invece il mercato cinese, l’attività manifatturiera continua a crescere anche nel mese di agosto, l’indice PMI Caixin pubblicato questa notte ha registrato un aumento a 53,1 punti rispetto ai 52,8 di luglio, confermando la fase di espansione per il quarto mese consecutivo, e registrando il valore più alto da gennaio del 2011.

L’economia cinese ha continuato a riprendersi dal crollo nel primo trimestre, grazie ad una riapertura verso i paesi d’oltremare che hanno sostenuto le esportazioni, e da investimenti del governo mirati a favorire una ripresa della domanda. Nonostante la domanda, in particolare nel settore manifatturiero, abbia registrato una ripresa negli ultimi mesi, rimane più lenta della produzione, soprattutto per le piccole-medie imprese, con l’indice PMI manifatturiero per i piccoli produttori che è infatti calato nel mese di agosto a 47,7 punti.

Oltre la metà delle piccole-medie imprese cinesi lamentano comunque una mancanza di domanda di mercato come la principale difficoltà, e questo le rende caute sull’espansione ulteriore della produzione.

A cura di Wings Partners Sim

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