Economia italiana, fiducia in calo fra gli investitori professionali

Le attese degli investitori professionali italiani certificati Cfa sulle prospettive dell’economia domestica, sui prossimi sei mesi, scendono dal mese scorso, con il “Sentiment Index” che registra un valore pari a +3,4, un dato comunque ancora in terreno positivo.

Al sondaggio, svolto da Cfa Society Italy in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor presso i suoi soci tra il 20 ed il 31 agosto scorsi, hanno partecipato 60 intervistati. L’83% circa dei partecipanti ritiene negativa la situazione attuale dell’economia italiana, un valore in crescita di circa 11 punti rispetto al mese scorso, quando il dato era pari al 72% del totale.

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, salgono le percentuali di coloro che si attendono un peggioramento delle condizioni macroeconomiche rispetto alle attuali (35,6% del totale) o condizioni invariate (25,4% del totale) a scapito di chi prevede un miglioramento, comunque la quota maggiore delle risposte (39% del totale). La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, rispetto ai pessimisti, scende a +3,4, un valore che rappresenta il “Cfa Society Italy – Radiocor Sentiment Index” per il mese di settembre 2020. Il dato di sintesi rimane in terreno positivo, pur scendendo di circa 10 punti dal +13,6 precedente.

Pur rimanendo su dati positivi, scendono anche le aspettative sulle economie di Area euro e sugli Usa rispetto ai dati degli ultimi mesi. Relativamente all’inflazione, gli operatori prevedono possibili pressioni al rialzo sugli indici dei prezzi nei prossimi sei mesi in tutte le aree; sui tassi di interesse sono ancora attese riduzioni per la parte a breve delle curve europee e Usa mentre sono attesi rialzi sul segmento a lunga.

I mercati azionari italiani ed europei sono previsti trattare su livelli prossimi agli attuali nel prossimo semestre, mentre le attese per una discesa dei corsi sono maggiori per la Borsa Usa. Sulle valute è atteso un apprezzamento dello yen contro l’euro e un ulteriore deprezzamento del dollaro statunitense.

Infine, gli intervistati attendono un incremento del prezzo del petrolio, nei prossimi sei mesi, dalle attuali quotazioni.

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