Nuove emissioni obbligazionarie, ogni tanto si pensa anche al retail

Settimana incentrata sulla riunione della Bce, con il mercato che non si aspettava novità di rilievo sulla politica monetaria della Banca Centrale. L’attenzione sarà tutta per le nuove stime trimestrali su crescita ed inflazione del blocco, particolarmente monitorate dopo la storica svolta della Fed di fine agosto e dopo i recenti dati macro che hanno visto i prezzi al consumo della zona euro scivolare in negativo. Nel mirino degli investitori, dopo il notevole apprezzamento dell’euro sul dollaro, anche eventuali spunti per contenere i guadagni della divisa unica, pertanto si cercherà d’interpretare quali potrebbero essere le basi per ulteriori stimoli in futuro.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Nel frattempo sulla parte governativa, con lo spread tra Btp e Bund che rimane in area 145 con rendimento del nostro titolo sulla curva a dieci anni a cavallo dell’1%, abbiamo assistito a un  successo inaspettato per il collocamento del Btp 2041. Il nuovo titolo di Stato a vent’anni, collocato via sindacato, è piaciuto agli investitori internazionali, nonostante l’economia italiana sia in difficoltà ed il debito pubblico non accenni a diminuire. Il nuovo Btp, rende 7 punti base in più rispetto a quello sul mercato. Il titolo è stato offerto con una guidance iniziale di 12 punti base sopra il rendimento di quello vecchio, poi scesa a 7 punti. Gli ordini hanno superato 84 miliardi di euro e la cedola è stata fissata all’1,8%, con prezzo a 99,765, il che implica un rendimento reale dell’1,822%, Isin IT0005421703 e taglio minimo di mille euro con multipli di mille.

E’ sceso al minimo da gennaio il rendimento medio del Bot semestrale: nell’asta il Tesoro ha assegnato i 7 miliardi di euro a un tasso medio di -0,330% dal -0,276% dell’asta di fine luglio.

La Grecia ha riaperto per una giornata il bond a dieci anni, scadenza 18 giugno 2030 e cedola 1,50%, che a giugno venne emesso per la prima volta per 3 miliardi, registrando un rendimento dell’1,57%. Grazie ai 18 miliardi di ordini raccolti, il rendimento stavolta è sceso all’1,23%. Adesso, l’ammontare complessivo del decennale è salito a 5,5 miliardi, qualcosa come 3 punti di pil del paese. Si è trattato della quarta emissione di quest’anno, dopo i 7,5 miliardi già raccolti, nonché la terza dall’inizio della pandemia.

Emissione da 1.5 miliardi di euro da parte del Graducato del Lussemburgo, che ha rating tripla A, con scadenza a 12 anni e proventi indirizzati ad opere di sostenibilità. La cedola è pari a zero ed il taglio minimo da mille euro con multipli di mille, Isin LU2228213398.

Anche questa settimana un altro land tedesco, Free State of Bavaria,  è tornato a fare cassa sul mercato primario con un’obbligazione senior a tasso varabile  raccogliendo 750 milioni di euro. Il titolo (Isin DE000RLP1213) paga una cedola trimestrale più 150 punti base, scadenza 15 gennaio 2026, rating AAA e lotto minimo mille uro con multipli di mille.

Poca attività sui corporate in dollari per le festività americane nella settimana, in compenso è andata molto bene un’emissione “sovranational” della Bei in dollari con scadenza a cinque anni e cedola dello 0.375%. L’offerta è stata per quattro miliardi complessivi e può essere sottoscritta anche dai retail con taglio minimo da mille dollari con multipli di mille e Isin US298785JG20.

Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori

Ancora tantissimi i corporate usciti in settimana, alcuni anche con taglio retail da mille (euro e dollari), che da qualche anno sono diventati merce rara per gli investitori, con gli emittenti che prediligono i 100mila di minimo e per i subordinati i 200mila ed ultimamente anche 250mila, soprattutto per igli AT1.

Daimler ha emesso il suo primo green bond, con l’obiettivo di continuare a progredire verso nuove tecnologie e servizi a zero emissioni di Co2. L’eurobond emesso dalla casa automobilistica tedesca ha un volume di un miliardo di euro, cedola annuale dello 0.75% e scadenza 10 settembre 2030. La domanda ha superato di quattro volte l’offerta, con un portafoglio ordini di alta qualità.  Il bond (Isin DE000A289QR9) è stato prezzato a 99.188, rendimento 0.835%, corrispondente a 105 punti base sulla curva midswap. Rating A3/BBB e lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Erg ha emesso un green bond a sette anni da 500  milioni di euro con un rendimento iniziale di 135 punti base sulla curva midswap, lotto minino 100mila euro con multipli di mille e rating BBB-. Il prestito obbligazionario di Erg è rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali. L’emissione ha avuto ampio successo, ricevendo richieste pari a 6 volte l’ammontare delle obbligazioni offerte. Le obbligazioni (Isin XS2229434852), che hanno un taglio unitario minimo di 100.000 euro, pagano una cedola lorda annua al tasso fisso dello 0,5% e sono state collocate a un prezzo di emissione pari al 99,208. La data di regolamento è stata fissata per il giorno 11 settembre 2020.

La francese APRR  (Société des Autoroute Rhone-Alpes) con un’obbligazione senior (FR0013534278) da 500 milioni di euro, cedola 0.125%,  scadenza gennaio 2029 e rendimento 0.201%. KPN con 600 milioni (XS2229470146) sulla scadenza dicembre 2032, cedola 0.875% e rendimento 0.995%.

La casa automobilistica Ford torna sul mercato euro, con un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per 750 milioni con scadenza a settembre 2025, destinata ad investitori istituzionali. Il rendimento dell’emissione, pari a 3.25%; inizialmente il deal era previsto con rendimento in area 3.50%. Il prezzo di collocamento è stato pari a 100,  la cedola fissa è 3.25% il taglio minimo di quotazione è di 100mila dollari con multipli di mille, Isin XS2229875989  con rating Ba2/BB+.

Boom di ordini anche per EDF, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia elettrica in Francia, ha collocato un’emissione obbligazionaria perpetual in euro multitranche. Si è trattato di un grande successo, perchè a fronte dei 2.1 miliardi collocati, la domanda è risultata oltre i 5 miliardi, con rendimenti più bassi rispetto alle guidance iniziali. Nel dettaglio sono stati offerti: titoli PNC6.5 con prima call il 15 marzo 2027, cedola 2.875% e ammontare 850 milioni (Isin FR0013534351); titoli PNC10 con prima call esercitabile dall’emittente a settembre 2030,  cedola 3.375% e ammontare 1.25 miliardi(isin FR0013534336). Le due tranche hanno rating BBB- e lotto minimo 200mila euro con multipli di mille.

E’ poi ritornato sul mercato obbligazionario Banco BPM con l’emissione di un nuovo bond no-grow da 500 milioni di euro subordinato Tier 2 con scadenza 14 settembre 2030, con la prima call esercitabile dall’emittente il 14 settembre 2025. Buona la domanda con richieste superiori all’offerta che hanno permesso di abbassare il rendimento dalle prime indicazioni in area 5,125%, al 5% di cedola con prezzo d’emissione a 100, livello mantenuto anche nel grey market successivo. Il titolo, ha rating B1/BB ed Isin XS2229021261, taglio minimo 100mila euro con multipli di mille.

Monte Paschi di Siena (MPS) ha collocato sul mercato un bond del tipo Tier 2 per 300 milioni di euro, più dei 250 milioni inizialmente fissati, grazie all’ottimo riscontro trovato tra gli investitori istituzionali ai quali l’emissione è stata riservata. Questi hanno partecipato all’operazione in oltre 120 e per ordini totali superiori a 1 miliardo. Grazie all’abbondante domanda, il rendimento esitato è stato abbassato dal 9% della “guidance” all’8,5%. Rating Caa1/CCC+, Isin XS2228919739 taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Ancora, Unicredit è tornata sul mercato obbligazionario dopo la pausa estiva, attraverso la controllata tedesca Unicredit Bank Ag che ha lanciato un covered bond in euro ad otto anni (15 settembre 2028) da un miliardo di euro. Gli ordini hanno superato 1,7 miliardi. Le prime indicazioni di rendimento erano pari a circa 10 punti base in più sul tasso midswap, con il rendimento che poi è stato fissato al livello di 7 punti in più. Isin del titolo DE000HV2ATM6 e taglio minimo retail mille euro con multipli di millecedola 0.01%. L’ultima emissione realizzata da Unicredit risale a metà luglio quando aveva emesso un bond a sette anni con benchmark denominato in euro senior non preferred, non callable per sei anni. Il rendimento era stato pari a 255 punti base in più sul tasso midswap (2,226%) con un importo finale di 1,25 miliardi, a fronte di ordini oltre 2,1 miliardi.

Tante offerte dalla Francia, anche per investitori istituzionali nell’ottica di parcheggio liquidità, è il caso della Cades, con garanzia statale che ha emesso cinque miliardi con scadenza 2030 a cedola zero e prezzo d’emissione 99.746. Il titolo ha visto buone richieste dagli investitori col prezzo salito in area 100 nel grey market. Isin FR0013534559 e taglio minimo 100mila euro con multipli di mille.

Cedola dell’1.625% per la Hit (Holding d’Infrastructure) società che gestisce le infrastrutture dei trasporti in Francia. L’emissione per 600 milioni ha scadenza nel 2029 ed un taglio minimo di 100mila euro con multipli di mille, Isin XS2231183646 con rating BBB-/BBB.

Tra i prossimi potenziali deal, Carraro pronta a tornare sul mercato con obbligazioni in euro per investitori retail. Si tratta di bond che hanno taglio minimo negoziabile da 1.000 euro e quindi sottoscrivibili anche da piccoli risparmiatori, l’emissione obbligazionaria sarà per un minimo di 50.000.000 euro fino ad un massimo di 150.000.000 euro. Con un taglio minimo pari a 1.000 euro e con scadenza nel 2026. Il tasso di interesse sarà fisso e verrà fissato nell’imminenza dell’avvio dell’operazione e comunque non sarà inferiore al 3,25% su base annua. E‘ previsto che Carraro International abbia la facoltà di rimborsare il prestito obbligazionario a partire dal 2023.

Terega, utility francese che si occupa di trasporto e stoccaggio di gas nel sud della Francia, ha in corso il collocamento un’obbligazione senior a 10 anni, scadenza 17 settembre 2030, con un rendimento iniziale di 160 punti base sul tasso midswap. Ammontare atteso 500 milioni di euro, rating  Baa2,  lotto minimo 100mial euro con multipli di mille e Isin FR0013534500.

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