A cura di Anthony Ginsberg, co-ideatore di Han-Gins Tech Megatrend Equal Weight Ucits Etf
A luglio di quest’anno Tesla è diventata il produttore di auto a più alto valore al mondo, superando Toyota. Con una capitalizzazione di mercato attuale pari a quasi 420 miliardi di dollari alla chiusura del 14/09, Tesla è più grande di General Motors, Honda, Ford, Daimler e Harley Davidson messe insieme e prevediamo una crescita ulteriore dei suoi margini di profitto nei prossimi 3-4 anni.
Il suo futuro però potrebbe allontanarsi dalla produzione di veicoli per far sempre più posto alla tecnologia. La percezione riguardo alla società fondata dall’eccentrico Elon Musk è sostenuta da diversi argomenti.
In primis, è alquanto improbabile che Tesla riesca a raggiungere i volumi produttivi degli altri marchi di auto ma vanta una formidabile proprietà intellettuale legata alla capacità di sviluppare e produrre batterie elettriche e alla guida autonoma. In futuro, l’azienda potrebbe mettere a disposizione di altri costruttori di veicoli, tramite licenze o royalties, la tecnologia dei suoi brevetti e diventarne il fornitore primario grazie all’ampia capacità produttiva (può infatti vantare la fabbrica di batterie più grande al mondo).
In secondo luogo, la domanda di veicoli elettrici è destinata a crescere sotto la spinta delle normative anti inquinamento per i nuovi modelli di auto e l’attenzione all’energia pulita. Non solo le istituzioni sovranazionali ma pure i governi stanno imponendo linee guida sempre più severe alle case automobilistiche nel tentativo di raggiungere gli obiettivi per le emissioni di Co2 e ridurre il traffico. Ciò non fa che stimolare ulteriormente lo sviluppo e l’adozione di veicoli elettrici e autonomi. Queste pressioni, a loro volta, porteranno sempre più produttori di auto a rivolgersi a Tesla per lo sviluppo dei loro modelli di veicoli elettrici.
Da ultimo, va considerato il calo continuo dei costi per la produzione delle batterie. Nel corso dello scorso decennio (2010-2019), il costo delle batterie al litio utilizzate sui veicoli elettrici è diminuito dell’87% e la nuova “ricetta” che combina chimica, design e tecnologia porterà ad una prossima generazione di batterie in grado di garantire maggior autonomia, ricariche più rapide e meno frequenti (anche wireless) e potenza maggiore. Se le batterie diventano meno costose e sono di miglior qualità le case automobilistiche saranno incentivate a impiegarle di più, inoltre la diminuzione potrà riverberarsi anche sul costo al consumatore finale. Anche in questo caso, Tesla potrebbe avvantaggiarsi da questa corsa all’elettrico o ibrido.
Si stima che entro il 2022 vi saranno oltre 500 modelli di auto elettriche sul mercato con il risultato di una maggior competizione, quindi prezzi più bassi e una maggiore attrattiva per i diversi tipi di consumatori. Per tutte queste ragioni siamo convinti che i profitti di Tesla saranno sempre meno generati dai modelli di auto prodotte e sempre più dalla vendita ad altri costruttori di componenti chiave per i veicoli del futuro in virtù della proprietà intellettuale sviluppata e vediamo prossimo il passaggio dell’azienda da un modello improntato al business to consumer o B2C ad uno più vicino al business to business o B2B.