La Fed conferma l’exit strategy

Segnali di ottimismo dalla Fed. Il comitato monetario, nella riunione di ieri, ha confermato la chiusura a fine marzo del programma di acquisto di titoli garantiti da mutui fino a 1,4 miliardi di dollari. L’exit strategy è sostenuta dall’ultimo report del Fomc, il comitato esecutivo della Fed, sull’economia americana, che oltre ad indicare, come di consueto in questi ultimi mesi, il “continuo rafforzamento dell’attività economica”, ha anche parlato di un “mercato del lavoro che sta stabilizzandosi”, mentre il mese scorso si diceva che il suo deterioramento stava “rallentando”.

Sempre ieri il comitato ha ricordato che i tassi rimarranno “eccezionalmente bassi ancora per molto tempo”, con buona pace del “dissidente” Thomas Hoenig, capo della Fed di Kansas Citi, che da tempo sostiene che mantenere i tassi così bassi per così tanto tempo potrebbero creare squilibri finanziari e aumentare i rischi per la stabilità economica.

Sull’occupazione sono meno fiduciosi Tesoro e Casa Bianca. Secondo cui, nonostante le previsioni positive (+3% nel 2010), hanno messo l’accento sull’elevato numero di disoccupati del Paese. Ieri l’incontro tra il segretario del Tesoro Timothy Geithner, il direttore del budget della Casa Bianca, Peter Orszag e il numero uno del Council of Economic Advisers Christina Romer, durante il quale si è fatto il punto sullo stato dell’economia a stelle strisce: “Il peggio è passato – hanno detto i tre – ma il Paese si trova ad affrontare un’elevata disoccupazione e una situazione di bilancio che nel medio e breve termine può mettere in pericolo il mercato del lavoro e la crescita economica”.

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