Italiani e le attese sul fisco: meno tasse per le famiglie e più incentivi per le imprese virtuose

Una riforma dell’attuale sistema di tassazione per dare impulso alla ripartenza economica del Paese. Questo è stato il tema al centro del tavolo di discussione “Gli italiani e le attese sul fisco”, organizzato da Kratesis e Swg, che ha visto il Viceministro all’Economia Antonio Misiani confrontarsi con alcuni esponenti delle aziende italiane. A intervenire sono stati Gian Luigi Cervesato, Amministratore Delegato e Presidente di Jti Italia, il Presidente di Assobibe Giangiacomo Pierini, il Presidente di Cosmetica Italia Renato Ancorotti, Nicola Orsi, Direttore Relazioni Istituzionali Federlegno Arredo e Federico Sannella, Presidente Unindustria – Sezione Alimentare.

Obiettivo condiviso dagli interlocutori: contribuire a un concreto miglioramento dell’efficienza e della trasparenza del sistema fiscale, per consentire una programmazione degli investimenti, e la semplificazione del sistema che renderebbe le imprese più flessibili e in grado di sopravvivere ai cambiamenti repentini del mercato. Una riforma adesso più che mai necessaria e che avrebbe il valore aggiunto di inserirsi nella più ampia progettualità del governo, così come delineato dalle Linee Guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il contesto nel quale ci si muove è radicalmente cambiato, così come il sistema di tassazione, auspicabilmente, deve mutare di conseguenza. A supportare questa esigenza, anche i dati Swg presentati dal Direttore Riccardo Grassi. La ricerca delinea un panorama in cui la paura crescente per la pandemia e per le conseguenze sull’economia continuano a rendere complicato il rapporto fra italiani e fisco: due intervistati su 5 percepiscono l’attuale sistema di tassazione come vessatorio e un freno per la crescita del Paese. Al contempo, però, esiste la convinzione che la leva fiscale possa essere d’aiuto per superare la crisi che stiamo vivendo, lo dicono 9 intervistati su 10. Al centro degli interventi auspicati: la riduzione generalizzata delle tasse sia per le famiglie sia per le imprese e un meccanismo premiante per le aziende impegnate in processi di innovazione e di assunzione dei giovani.

L’incertezza è il sentimento che emerge prevalentemente dalle risposte delle famiglie italiane, che in oltre il 50% dei casi dichiarano di aver avuto difficoltà a pagare le tasse quest’anno. Non a caso – infatti – è stata confermata la tendenza ad assumere comportamenti prudenti volti alla riduzione delle spese: il 53% dei rispondenti afferma di aver eliminato o ridotto voci di consumo non necessarie. Ciononostante le tasse rimangono una “questione di dovere” per gli italiani (31%), di poco inferiore la percentuale di coloro che si dichiarano invece rassegnati di fronte all’appuntamento fisso con l’Agenzia delle Entrate (28%). Piccole imprese e famiglie sono le categorie che soffrono maggiormente il peso del fisco: dalla ricerca emerge chiaramente che il sistema sia percepito come ingiusto e da riformare profondamente.

La questione della difficoltà di investire in maniera programmata e programmabile, alla luce di un sistema complesso e, a volte, non del tutto egualitario, è stata affrontata anche dai rappresentati del mondo delle imprese presenti al tavolo per confrontarsi con il Viceministro Misiani. Fra questi, anche Jti Italia (Japan Tobacco International). “Negli ultimi anni la politica di tassazione, che ha riguardato non soltanto il settore del tabacco ma anche altri settori specifici, è stata principalmente volta ad aumenti indiscriminati, che hanno contribuito a disorientare gli operatori e ad alimentare pratiche di mercato illecito”, ha affermato l’Amministratore Delegato e Presidente Gian Luigi Cervesato. “Non possiamo più permetterci di restare indietro, la situazione di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha insegnato che dobbiamo essere pronti a reinventarci ed essere flessibili avendo chiara una visione unica di dove vogliamo andare”, ha continuato Cervesato.

Semplificare il fisco e la burocrazia per essere competitivi sui mercati internazionali, migliorando di conseguenza le entrate dello Stato: è questa la chiave per una riforma strutturale del fisco italiano messa sul piatto dal numero uno di un’azienda appartenente a un settore – quello del tabacco – che da sempre contribuisce al gettito in modo consistente con circa 14 miliardi di entrate annue secondo gli ultimi dati Mef. “Insieme a istituzioni e autorità vogliamo impegnarci concretamente perché crediamo che la strada da percorrere sia quella della semplificazione e della certezza normativa e fiscale, solo così sarà possibile per tutti noi essere in grado di programmare i nostri investimenti sui territori su cui operiamo e sui quali vogliamo continuare ad avere un impatto positivo. Quello che ci auguriamo è l’elaborazione di un documento di riforma della tassazione inclusivo, che non lasci indietro nessun settore, che riesca a guardare al bene comune del Paese e alla sua forza anche sui mercati internazionali”, ha affermato Gian Luigi Cervesato a margine del suo intervento.

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