Fondi comuni – Continuano i rialzi per il vino

Prosegue il trend di crescita del fondo [a]Nobles Crus[/a], della Sicav Lussemburghese [s]Elite’s Exclusive Collection[/s], promossa da [s]Elite Advisers[/s], che investe sui vini d’annata. Da inizio anno il guadagno è stato dell’1,99%, mentre dal lancio, avvenuto nel gennaio 2008, è del 34,81%, un dato che dimostra la qualità della gestione, ma che non stupisce considerando che “i prezzi dei grandi vini sono cresciuti del 14% in media all’anno dal 1950 e Nobles Crus si è fissato questo target come obiettivo di performance”, come spiega [p]Michel Tamisier[/p], alla guida della società.

Le recenti aste di New York e Hong-Kong rappresentano un buon indicatore della tendenza al rialzo che sta interessando sia i premier cru di Bordeaux che i grand cru di Borgogna. La situazione è dunque serena e tutto il settore è in realtà concentrato sulle degustazioni dei nuovi vini 2009, che avverrà alla fine di questo mese. Alla luce del livello qualitativo annunciato, ci si chiede se i prezzi risulteranno di poco superiori o inferiori a quelli del 2005. Di fatto, ciò dimostra che il settore dei premier cru non sta incontrando alcuna particolare difficoltà a vendere i propri vini e che vi sarà una bella bagarre per aggiudicarsi alcune casse di Lafite o di Margaux. “In Borgogna, abbiamo potuto iniziare a verificare l’ottima qualità dei bianchi dell’annata 2009”, come spiega [p]Christian Roger[/p], gestore del fondo. “I rossi saranno oggetto di degustazione la prossima settimana, ma le prime impressioni già confermano che si tratta di un’annata eccezionale, al livello del 1990, del 1999 e del 2005”.

Per quanto riguarda l’attività del Nobles Crus, “abbiamo proseguito la lenta raccolta dei La Tache 2005 e dei bordeaux del 2000, nonché la ricerca delle vecchie annate di Château d’Yquem”. E’ stato inoltre concluso “l’acquisto di una rarissima cassa originale di 12 Romanée Conti del 1962 con i relativi numeri di serie e stiamo negoziando l’acquisto di una cassa analoga dell’annata 1959”. Per concludere segnaliamo l’acquisto assolutamente eccezionale di una damigiana da 2,5 litri di Château Lafite-Rothschild del 1900. “Questo flacone estremamente raro proviene dal ristorante francese Le Coq Hardy ed è stato certificato come autentico dalla stessa casa produttrice qualche tempo fa; ll momento opportuno, esso sarà un magnifico prodotto di richiamo per gli estimatori asiatici, particolarmente ghiotti dei vini di questa casa”.

Tra i prossimi possibili acquisti nel portafoglio del fondo Nobles Crus potrebbe trovare spazio il Musigny 2002 Domaine Jacques Frédéric Mugnier. “Da qualche anno questa casa produttrice è diventata una realtà irrinunciabile della Borgogna”. Con il Musigny du Domaine Roumier, Chambolle-Musigny era già un luogo legato a vini di altissima qualità, oggi, però, il Musigny du Domaine Mugnier è anche sinonimo di un eccellente rapporto qualità/prezzo; “di recente abbiamo incontrato Frédéric Mugnier, che ci ha concesso di degustare alcuni dei suoi vini di diverse annate: lo Chambolle-Musigny, il Nuits Saint-Georges Clos de La Maréchale e, per finire, il Musigny Grand Cru del 2002, un’annata assolutamente straordinaria”. Come succede con tutte le cose buone, la produzione è limitata a sole 3000 bottiglie circa, determinandone la rarità, ma essendo, almeno per il momento, ancora poco noto, i prezzi praticati da questa casa produttrice restano (relativamente) ragionevoli. “Si tratta quindi di un vino che potrebbe trovare un posto nella cantina di Nobles Crus, dove invecchierebbe in attesa di un riconoscimento internazionale che già si sta delineando, se si considera che i vini di questa casa iniziano ad apparire nelle più prestigiose vendite all’asta”.
 

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