Pacchetto fiscale negli Usa e Bce in Europa i due market movers della settimana

Mentre la pandemia avanza nuovamente, i mercati finanziari dal canto loro sembrano ormai magnetizzati esclusivamente dalle negoziazioni sul pacchetto fiscale americano, così vicino ed al contempo così lontano. Il dibattito televisivo (a microfoni alternati) tra Trump e Biden non ha apportato grosse novità alle prospettive elettorali (il vantaggio di Biden rimane solido e nell’ordine dell’8%).

“Questa settimana ad attirare l’attenzione degli operatori ci sarà però anche la riunione della BCE – avvertono gli analisti di Wings Parntners Sim – e se la maggior parte degli addetti ai lavori non intravede grossi mutamenti di rotta all’orizzonte, negli ambienti si inizia però a mormorare di un possibile incremento dell’attuale piano di QE da 1,35 trilioni di euro per ulteriori 500 mld”.

Nel frattempo, sul fronte delle materie prime, spicca il petrolio che prova (senza però per ora riuscirci) a inverire al rialzo la rotta a seguito alle dichiarazioni della Russia di essere disposta a rimandare la ripresa della produzione programmata dall’OPEC (la decisione finale al riguardo è attesa tra il 30 novembre ed il 1° dicembre) che dovrebbe comportare un incremento nella produzione di greggio del cartello per 2 milioni di barili al giorno.

Il trend del petrolio Wti nel medio termine

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